«Dove dormi stanotte?» Ernesto Olivero e la storia del Sermig
Si alza un ragazzo e chiede: "Chi è il capo in mezzo a voi?". Qualcuno risponde: "Olivero". E lui: "Olivero, ti alzi?". Mi ha chiesto: "Tu, stanotte dove dormi?". Non capivo e non rispondevo. Insisteva: "Olivero, dico a te, dove dormi? Lo sai che tutta Torino messa insieme dà venti posti da dormire alla povera gente, e io non so dove andare, centinaia di miei amici di razze diverse vanno sotto i ponti o alla stazione. Tu, dove dormi?". Non gli ho risposto. Cosa gli dicevo? Quello aveva bisogno di dormire, non di chiacchiere. Ho telefonato a mia moglie: "Maria, stanotte non vengo a casa". Perché? È stata un'intuizione di Dio: "Vado a dormire alla stazione di Torino, voglio capire cosa accade nella mia città". La ricordo ancora quella notte da incubo. Lì la notte era giorno. Ho visto l'inferno. Uomini, donne, cani ammassati insieme. Stanotte nelle nostre case dormono duemila persone».
Ernesto olivero
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