CHI DONA IL MIDOLLO…

Publié le 31-08-2009

de Redazione Sermig


… dona la vita. Pubblichiamo l’appello dell’ADMO per un gesto di semplice solidarietà.

ADMO Piemonte

- Michela 36 anni di Asti (www.undonoperlavita.com),
- Emanuele 3 anni di Casale Monferrato (blog.libero.it/aiutiamoemanuele),
- Julian 2 anni di Napoli,
- Leo 12 anni di San Giovanni Rotondo,
sono adulti e bambini di cui si è sentito parlare molto negli ultimi mesi.
Sono persone comuni legati da un grande desiderio: poter continuare a vivere.
Sono infatti tutti stati colpiti da gravi malattie del sangue, in alcuni casi che possono essere tenute sotto controllo da farmaci e terapie, ma guaribili solo con il trapianto di Midollo Osseo - Cellule Staminali.
Michela
Michela 36 anni
Emanuele
Emanuele 3 anni
La famiglia di Michela, dei bambini, e tutti i congiunti degli oltre 1.800 pazienti solo italiani malati di leucemie ed altre malattie oncoematologiche, stanno facendo i conti con quella che è l’amara realtà della loro “battaglia” e dei volontari dell’ADMO: la mancanza del donatore adatto.
Per queste persone, infatti, ad ora, non è stato ancora possibile trovare, nei registri mondiali un soggetto compatibile con loro.
Il discorso è chiaro, conciso e, se vogliamo, crudele: nelle liste dei donatori volontari di midollo osseo – cellule staminali (le cellule che permetterebbero all’ammalato di rigenerare un nuovo sangue sano) non c’è, al momento, nessuna persona con caratteristiche genetiche tali da permettergli un trapianto. Questo donatore – la persona compatibile – magari non sa di esserlo, non si è iscritto nelle liste dei donatori volontari e, forse, non ha mai sentito parlare di queste cose o, peggio, ne ha sentito parlare ma… ha fatto spallucce e via. Sia ben chiaro: il midollo osseo non ha nulla a che fare con il midollo spinale, non si va a toccare la spina dorsale e la donazione non comporta particolari rischi.
Julian
Julian 2 anni
L’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) ha lo scopo di promuovere la cultura della donazione (del midollo Osseo e delle cellule staminali emopoietiche) con un ruolo fondamentale di stimolo e coordinamento: fornisce agli interessati tutte le informazioni sulle modalità di donazione e invia i potenziali donatori ai centri di Tipizzazione Tissutale del Servizio Sanitario Nazionale, presso i quali, con il proprio consenso, le persone sane possono sottoporsi ad un prelievo di sangue per la tipizzazione tissutale HLA. Questa è la prima tappa per diventare donatori di Midollo Osseo. Successivamente, stabilita la compatibilità, altre indagini saranno fatte prima di procedere alla donazione del Midollo Osseo o delle cellule staminali periferiche, sempre nel rispetto della volontà del donatore e sempre con il massimo di sicurezza.
Noi vorremmo, dunque, che le mamme ed i parenti dei malati non siano costretti ad affidarsi alla stampa con appelli drammatici, disperati; noi vorremmo che le persone con i requisiti adatti (età inferiore ai 40 anni, in buona salute con peso superiore ai 50 kg.) facessero la loro parte.
E’ un gesto di disponibilità totale, un gesto di solidarietà: al di là della retorica ci sono molti malati che chiedono una opportunità terapeutica in più. E ci sono tanti nuovi casi – in Italia se ne stimano 1.000 all’anno – di persone che hanno bisogno di queste cellule staminali emopoietiche per ricominciare a vivere.
Diventare donatori richiede solo due cose: informarsi e decidere.

Alla mamma che “cerca un Angelo” per salvare il suo bimbo, ADMO dice di non mollare e ricambia l’abbraccio.
Quello che tutti noi possiamo fare è far crescere il numero dei potenziali donatori: aumentando il numero, aumenterà la possibilità di avere un donatore compatibile per tutti i malati. Per trovare quegli Angeli (come li ha chiamati la mamma di Leo) basta solo un piccolo impegno di tempo; insieme potremmo farcela.

ADMO Piemonte

Per tutte le informazioni necessarie:
Sede ADMO Regionale di Villar Perosa (To), tel. 0121-315.666,
admopiemonte@admo.it - www.admo.it

 

 

 

 

 

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