Ci lascia Alex Rolle, poeta del ritmo
Publié le 31-08-2009
Alex passava tutti i giorni dal cortile dell’Arsenale della Pace, con il suo carico di passione ed inquietudini..
Alex passava tutti i giorni dal cortile dell’Arsenale della Pace, con il suo carico di passione ed inquietudini. Ognuno di noi che lo ha anche solo incrociato avrebbe da dirvi qualche cosa di bello su di lui e non solo sulla sua musica. Vogliamo ricordarlo con alcuni pensieri dei tanti che gli hanno voluto bene… |
Caro Alex, mi dispiace per la musica che non faremo. Ma ti sono altrettanto grato per quella fatta insieme… che è diventata cammino. Alex, il tuo amore per la vita e per i suoi valori più profondi, filtrato dall’essere stato duramente provato dalla vita stessa, emergeva dai ritmi della tua musica così coinvolgenti… sino a farti vibrare le corde più profonde dell’anima. Le cose più belle e più vere sono toccate sempre dalla sofferenza. Grazie per tutto quello che mi hai trasmesso. Caro Alex, grazie. Grazie perché per fortuna ci resta la parte di te più vera, quella che si farà ricordare sempre: la tua musica. La notte può nascondere il musicista, non la sua musica. La tua sensibilità era unica, e faceva forse a pugni con il mondo che ci circonda… ma le emozioni che ci hai dato faranno parte del mondo sempre. La prima volta che ho sentito Alex, sono stato investito da tutte le sue emozioni ed inquietudini. Quando suonava era nudo, completamente aperto. Davanti ai fatti che accadono all’improvviso ci si chiede: abbiamo fatto il possibile? Abbiamo capito tutto? Oggi vogliamo solo dire grazie. Tutto quello che abbiamo fatto resta per sempre. Alex ci ha regalato la sua musica per una grande Opera che abbiamo dedicato a Giovanni Paolo II, lui stesso ha suonato con noi, davanti al Santo Padre. Ha significato qualcosa di importante, di cui oggi possiamo solo ringraziare. |