Mutilazioni genitali femminili

Publié le 31-08-2009

de Redazione Sermig

Se ne parla poco ma si praticano ancora molto, con enormi rischi per la salute fisica e psichica delle bambine. Una petizione internazionale in occasione della V Giornata mondiale.

A cura della redazione

Riceviamo e pubblichiamo una petizione riguardante le mutilazioni genitali femminili, praticate su bimbe piccolissime. Si tratta di una pratica disumana, nella quale le urla e la sofferenza delle piccole vittime sono solo un aspetto, al quale si aggiungono le scarse condizioni igieniche nelle quali viene effettuata.

La petizione è pubblicata dal sito respect-ev.org , dove la si trova in lingua
inglese, ma è stata tradotta qui di seguito in modo che ognuno possa capirla.
Per firmare la petizione basta cliccare sulla destra della home, sulla voce “Yes, I Want to sign the petition”.

A: Mr. Louis Michel, Commissione europea per lo sviluppo e l’aiuto umanitario.
A: Ministri della cooperazione e sviluppo delle nazioni dell'Unione.

Come cittadini e come organizzazioni vogliamo esprimere la nostra opposizione alla mutilazione genitale femminile. Più di 3 milioni di ragazze ogni anno soffrono per questa ignominia, e più di 150 milioni di donne vivono poi con gli effetti di questa mutilazione per tutta la vita. Le conseguenze fisiche e psicologiche di questa violenza rappresentano una gravissima invasione della loro integrità e della loro dignità.

Noi vorremmo che questa petizione diventasse una scelta prioritaria. Vorremmo che voi metteste in atto più sforzi possibili per informare ed educare in modo da ottenere la scomparsa di questa violenza a tutti i livelli, sia nazionali che europei.

Noi sosteniamo la proposta di Respect-ev di combattere questa calamità e più specificatamente:
1. Far sì che l’Europa diventi una regione a tolleranza zero per la mutilazione genitale femminile, attraverso leggi chiare e inequivocabili per eliminare questa pratica.
2. Aiutare le nazioni africane solo se loro aiuteranno a sconfiggere e rendere illegale questa violenza.
3. Inserire questo argomento nell’agenda delle conferenze intergovernamentali con nazioni africane.
4. Finanziare le ong che lavorano in Europa e in Africa contro questa violenza
5. Organizzare o finanziare importanti campagne ed azioni per educare e informare le persone al riguardo.
6. Considerare la mutilazione come una ragione per riconoscere lo stato di rifugiato.

Noi apprezziamo la tua comprensione e considerazione e ti chiediamo rispettosamente di prendere in considerazione la nostra petizione.

Questa petizione sarà pubblicata, come lettera aperta, in diversi giornali europei in occasione della V Giornata mondiale per la tolleranza zero nei confronti della mutilazione genitale femminile, nel febbraio 2008.

a cura della redazione

Per approfondire:
DONNA: La cultura dell’infibulazione
Le donne del SUDAN

Campagna internazionale “Stop FGM/C”
www.stopfgmc.org

La legge italiana (Legge Consolo)

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