Liberi di fare il bene
Publié le 09-12-2024
Quante donne sventrate, violentate, quanti bambini e vecchi e giovani hanno vissuto gli ultimi momenti della loro vita urlando disperatamente, consumando tutte le loro lacrime senza ricevere pietà. E l’altro, davanti, era un uomo.
Quante urla e bestemmie sono entrate nell’aria diventando un concerto di morte che costantemente vaga nell’aria? Questo coro chiede continuamente vendetta.
Ora queste urla sono diventate una grande onda che vuole per sacrificio l’umanità intera.
Chi può fermare tutto questo? Chi con l’amore, con il ragionamento, pur non comprendendo perdona.
Se ancora ieri, oggi, i bambini in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque sono in corso guerre sono stati uccisi, significa che tutto l’odio passato è ancora nelle nostre vene e sarà sempre pronto a uccidere di nuovo.
Ma nelle nostre vene esiste ancora anche il rispetto, la concordia, la mansuetudine che vogliono emergere.
La grande onda d’odio che è grande come mille fiumi in piena si può ancora fermare, indirizzare, far diventare vita. Esistono ancora persone buone; questa grande onda di rancore, di astio invidioso dei beni dell’altro che sta abbattendosi oggi sul nostro mondo vestita di odio cieco, manovrata da potenti che inseguono il loro piacere regalando illusioni può ancora rompersi, spezzata dal coraggio del perdono. Allora il nostro cuore sarà libero di respirare, allora l’altro che ci guarda vedrà l’uomo nuovo, sempre giovane qualunque età abbia. L’uomo che Dio ha sognato da sempre.
Ernesto Olivero
Editoriale
NP dicembre 2024