GEORGIA - TBILISI

Publié le 30-04-2021

Accanto ai bambini di strada di Tbilisi, e alle vittime di miseria e conflitti

Paese: Georgia
Partner: Caritas Georgia
Località: Tbilisi
Periodo: 2003-2012 e a continuare

Contesto: NCasa distruttaata nel 1991 dalla dissoluzione della ex-URSS, la Georgia è un piccolo Paese (70.000 kmq) incuneato tra Russia, Turchia, Armenia e Azerbaijan, in una delle aree del Caucaso più martoriate da conflitti, esterni e interni. Per quanto regione "periferica", si trova al centro di interessi geopolitici globali, relativi in particolare al controllo di vie al di fuori della Russia per il convogliamento del petrolio e del gas dell’Asia Centrale verso ovest. La breve vita politica nazionale è stata inizialmente segnata da colpi di stato e governi autoritari; le elezioni del 2004 avevano portato ad una fase politica nuova, aperta tanto alle novità e alle speranze di pace, quanto alle incognite, ma oggi il Paese vive nuovamente una fase di grande malcontento e dimostrazioni di piazza, di fronte alla miseria che tuttora, e oggi ancora di più, colpisce senza rimedio gran parte della popolazione. Nell’agosto del 2008 la storia ha fatto un grande passo indietro con l’esplodere del conflitto prima con i militanti separatisti Osseti e poi con la Russia. Se nel periodo ex-URSS la condizione era stata quello di un certo sviluppo, dall’indipendenza le condizioni di vita si sono di molto deteriorate. Il clima mite nei pressi del Mar Nero favorisce l’agricoltura (55% degli occupati); ma le attività industriali sono state molto ridimensionate (solo il 9% degli occupati), penalizzate ancora dalla scarsità di risorse energetiche. Gli aiuti internazionali anziché andare alla ricostruzione delle infrastrutture (l’elettricità è disponibile nella capitale alcune ore al giorno, manca il riscaldamento), sono stati nel passato perlopiù incamerati da una potente élite. Le statistiche ufficiali già prima del conflitto dello scorso anno, riportavano che il 54% dei 5 milioni di abitanti vive sotto il livello di povertà; 2500 sono i bambini di strada nella capitale, 12-16 anni l’età media delle ragazze prostitute. La realtà è certamente ancora più catastrofica, causa la generalizzata disoccupazione e sottoccupazione; il paese è invecchiato: 1 persona su 5 ha più di 60 anni. Per le fasce più deboli della società la fame è una realtà; come l’impossibilità di assistenza sanitaria e la lontananza dalla scuola.
Anche dopo tanti anni dall’indipendenza, continua a permanere una situazione di emergenza in cui i più deboli continuano ad avere estremo bisogno di aiuto per vivere e per cercare di costruire qualcosa di diverso per il futuro della loro vita.

Finalità: Bisogna ridare speranza, nella concretezza di un servizio che resti­tuisce la dimensione umana a chi l’ha persa: togliere dalla strada i bambini, soddisfare i loro bisogni primari. In una situazione così difficile, occorre costruire delle opportunità per il futuro dei giovani e del Paese, attraverso la scuola, la formazione, l’apertura di attività produttive. Il lavoro delle persone che operano in questo progetto, appartenenti a confessioni cristiane diverse, è un segno tangibile di una realtà ecumenica in evoluzione che porta semi di pace

Scarico di aiuti

Realizzazioni:
- Costruzione della nuova struttura di accoglienza residenziale per i bambini di strada e per gli anziani
- Equipaggiamento della struttura per accoglienza, sostegno scolastico, mensa, laboratori di formazione
- Sostegno delle iniziative di assistenza a favore dei molti poveri (mense umanitarie, poliamburatori, interventi per il miglioramento della vita nei villaggi rurali, etc)
- Sostegno alle iniziative di generazione reddito per offrire opportunità di lavoro e risorse

Erogazioni: Euro 580.750


Invii di materiali: Alimenti, beni di prima necessità, materiale scolastico, materiale sanitario me­diante 8 container per un valore di
Euro 6.326.300

Beneficiari: Attualmente i bambini ospiti dell’accoglienza sono un centinaio. Alcune centinaia di gio­vani partecipano alle attività; ogni giorno la mensa offre un migliaio di pasti ad anziani e bisognosi

 

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