I doni dello Spirito Santo: Sapienza
Publié le 27-11-2005
Lo Spirito abita in noi come persona viva, energica, creativa, che trasforma a poco a poco la nostra personalità da come sarebbe umanamente con i Suoi doni, che da sempre la Chiesa conosce e che elenca in ordine di eccellenza: Sapienza - Intelletto - Consiglio - Fortezza - Scienza - Pietà - Timor di Dio. Cercheremo di capirli meglio e renderli utili per la nostra vita. Li tratteremo molto in pratica scoprendo come vive il cristiano sotto l’influsso di Dio, quale può essere l’azione di Dio dentro di noi. Il primo dono che affrontiamo è la sapienza, il più importante e il più forte per vivere da credenti.
IL SIGNIFICATO DI SAPIENZA Il termine sapienza non vuol dire propriamente sapere, e tanto meno solo scienza o intelligenza; rifacendosi al verbo latino sapere allude al gusto delle cose, sapio = io gusto, ossia “sapienza” è sinonimo di sapore, il sapore di Dio. Tutti istintivamente cerchiamo il sapore della vita, e tanti più sapori la vita ci dà, più ci piace. Lo Spirito Santo con il dono della sapienza a poco a poco ci comunica il gusto di Dio. |
Questo è importantissimo, perché un Dio che non si gusta mai, diventa un Dio insipido e si fa presto a lasciarlo stare. È dunque fondamentale che noi credenti, che con Dio vogliamo avere un rapporto autentico, sappiamo che gustiamo Dio se gli siamo vicini, e quanto più gli siamo vicini, tanto più questa esperienza diventa comunicativa; infatti è capace di parlare convincentemente di Dio non tanto il teologo quanto colui che conosce il gusto di Dio. I santi erano esperti del gusto di Dio. La sapienza è dunque il dono ottimo: Gustate e vedete quant’è buono il Signore! (Sal 33,9). Qui si intende buono non in senso morale, ma proprio come una cosa buona che si mangia. Sarebbe bello se tutti noi fossimo capaci di dire molto convinti, come qualcosa che scaturisce dal cuore, questa frase del salmo. È come dire che si sta veramente bene con lui, con tutto quello che ne consegue. |
LA SAPIENZA ACCOMPAGNA ALLA PERFETTA INTERPRETAZIONE DELLA VITA |
IL “MECCANISMO” PER CRESCERE NELLA SAPIENZA Ora potremmo dire: la sapienza è bella davvero, vorrei averne di più. Come si fa a crescere in questo dono? Gesù nel vangelo usa una bella parabola per insegnarci come fare. È sufficiente chiedere a Dio: il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono! (Lc 11,13). |
Vuoi la sapienza? Chiedila! Padre dammi la sapienza: se dette con sincerità, Dio prende molto sul serio queste parole e ti accorgerai che qualcosa cambia, le stesse cose di prima le vivi in modo diverso. Per prima cosa chiedi, e poi prega. Se preghi bene percepisci Dio, e se percepisci Dio lui ti dà la sua gioia. Con prega non intendo recitare delle preghiere, ma trovare un momento tutto tuo dove incontri Dio, stai un po’ con lui. Lui c’è, ti ama, ti accoglie. Sei sicuro che sei con un amico che ti sta volendo bene. Poi prendi la Parola e incontra Gesù nel vangelo, colloquia con lui. Essenzialmente la preghiera, prima di qualsiasi altra cosa, è incontro. Vedrai che questa piccola abitudine ti renderà a poco a poco felice, saprai sempre dove andare per trovare un po’ di pace. Spesso noi non facciamo così, ci limitiamo a preghiere scorrevoli, chiediamo molto, parliamo molto, e questa lacuna impedisce di incontrare colui che ti ama. Lui non chiede altro che incontrarti . La disgrazia della vita è l’incontro mancato con chi ti dà la gioia; guai se l’incontro mancato è quello con Dio. E poi insisti fin che tu possa dire di tuo, proprio con il tuo cuore, che con Dio si sta bene. Questo sì che comincia ad essere un cristianesimo che ti chiama, che ti giustifica, che ti dà senso soprattutto quando la vita ti ha trattato male. |
Se quando soffriamo non facessimo l’errore di chiuderci in noi stessi, di isolarci come se fossimo solissimi, se ricordassimo quel Signore che dice Vieni, io ti darò pace, tutto sarebbe diverso, conosceremmo il sapore della consolazione di Dio. Non priviamoci di questo. Allora lo Spirito a poco a poco non è solo più quello che si incontra nella preghiera. Nella 2 Cor 3,18 sta scritto che noi siamo davanti a Cristo come in uno specchio, ci trasformiamo a poco a poco in lui di gloria in gloria mediante l’azione dello Spirito. Lo Spirito perciò ha un programma molto concreto. In altre parole non basta e non ci basta avere il momento della preghiera per essere sereno con Dio, lui deve piano piano trasformarci in modo che noi somigliamo di più a Gesù. E stato scritto anche: abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo. Il gusto di essere umili: l’umiltà è una parola scomparsa nella nostra cultura e percepiamo l’umiltà come una umiliazione che ci fa stare male, ma non è vero, se sei umile sei molto sereno, sei libero da tante cose, anzi Cristo stesso dice: Impara da me che sono mite e umile di cuore. Il sapore di essere puri di cuore, altra parola quasi tramontata: la castità ti dà una gioia, una libertà, una grandezza di cuore, una trasparenza di vita. Il sapore di essere poveri, distaccati e non affannati dal denaro, dall’avere o non avere: ti rendi conto che sei in pace, uno che dona. Quindi chiediamo di somigliarti, Gesù, capiamo che proprio tu sei la sapienza in carne e ossa e noi vogliamo somigliare a te. Se gusti Dio incominci a fare cose buone. Fare il bene vuol dire farlo essere: se non c’eri tu quel bene, quella gioia non si faceva. Come ci sono i facitori del male ci devono essere i facitori del bene. Hai pregato, lo Spirito ti ha dato il gusto di Dio, hai desiderato di somigliare di più a lui e ti butti, cominci ad agire un po’ come lui. |
Ogni volta che fai qualcosa di bello e di buono per amore stai certo che ti rimarrà nel cuore un gioiello di gioia, una luce buona, sarai contento perché hai fatto essere il bene, proprio come Dio, con una parola, un gesto, un sorriso, una cordialità, fino a dare la vita. Chi non fa mai essere il bene perché è egoista, non solo non conosce il sapore di Dio, ma indietreggia molto rapidamente e sicuramente cade nel peccato. Persone già arrivate ad un certo livello di vita cristiana e coscienti della bellezza del donare, se per certe ragioni o tentazioni subite si chiudono, cominciano a dare di meno e ricadono in se stesse: egoismo, sensualità, amor proprio, … Se vuoi andare avanti nello Spirito impara a donare, perché lo Spirito è un dono. |
IL SAPORE DI ESSERE NELLO SPIRITO È COMUNITARIO |
Giuseppe Pollano
I doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio Vedi il dossier: Mons. Giuseppe Pollano - riflessioni inedite per la Fraternità del Sermig |