50 anni, 50 Punti di Pace

Publié le 30-05-2014

 

In occasione del cinquantenario del Sermig, l’Arsenale della Speranza di San Paolo ha scelto di celebrare questo storico anniversario coinvolgendo tutti gli amici nella realizzazione di 50 PUNTI DI PACE...

A meno di venti giorni dall'inizio dei Mondiali di calcio, sul Brasile avrete già ascoltato e ascolterete opinioni su “tutto”... Forse, non sentirete parlare dell’iniziativa chiamata 50 PUNTI DI PACE e allora ve la raccontiamo noi.

Secondo i dati recentemente resi noti dalla Facoltà Latino-Americana di Scienze Sociali, il Brasile ha registrato nel 2012 un totale di 56.337 omicidi. In una società così violenta, ognuno é ostaggio, vittima e, purtroppo, anche potenziale aggressore, prova ne sia che tra i ripetuti casi di violenza urbana registrati negli ultimi mesi, i protagonisti sono sempre più i cosiddetti “populares”, cioè la gente comune che, impaurita e stanca dell’impunità, si fa giustizia da sola.

5 Io mi disarmo 6In un clima così teso, appesantito dalle proteste contro le spese affrontate dal governo per i campionati di calcio, c’è e ci sarà bisogno di riconciliazione e soprattutto di persone PRONTE A REINVENTARE LA PACE. É con questo slogan che abbiamo invitato tutti gli amici (vecchi e nuovi) ad essere un PUNTO DI PACE nella città, ovvero a promuovere nella loro scuola, gruppo, luogo di lavoro... un’azione di pace, un gesto di solidarietà, un momento di speranza, con l’unica forza di essere disarmati e determinati a ricambiare il male con il bene.

Per preparare quest’appuntamento abbiamo convocato prima di tutto i giovani. Oltre trecento, provenienti un po’ da tutta la città, si sono ritrovati sabato 17 maggio all’Arsenale della Speranza per partecipare alla quinta edizione dell’incontro CONTA COMIGO. “IO MI DISARMO” é stata la frase ripetuta da ognuno di loro mentre depositavano, ai piedi di un’immagine del muro LA BONTÁ É DISARMANTE, le armi fatte di cartone con le quali stavano giocando fino a pochi minuti prima.

Quelle armi di cartone, distribuite all'ingresso dell’Arsenale da alcuni giovani attori, miravano a riprodurre, anche se di una forma leggera, quel sentimento di paura e di sfiducia che percorre la società: “Ti devi difendere, qui è pieno di nemici, di gente pericolosa, devi proteggerti, armati anche tu! Colpisci!”. Quando abbiamo raccontato il fatto di Antonio Douglas, ospite dell’Arsenale che il 18 marzo 2014 è stato linciato e ucciso in pieno centro dopo aver tentato di derubare i passeggeri di un pullman, i giovani hanno capito che non si trattava di uno strano scherzo: se vogliamo vivere in una città diversa dobbiamo scegliere di rinunciare alle nostre armi (esteriori ed interiori), avere le mani libere per REINVENTARE LA PACE, cioè per trasformare le armi in strumenti di lavoro.

Negli Arsenali abbiamo reinventato e continuamente REINVENTIAMO LA PACE perchè crediamo che la profezia di Isaia – “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri...” (Is 2,4) – non é una utopia, ma un’indicazione precisa di come agire, a cominciare dalle nostre vite, ogni giorno, per disarmare le tensioni, le ingiustizie, le guerre.

Una volta “disarmati”, quei giovani erano pronti per prendere in mano gli strumenti di lavoro ed aiutare nei vari servizi (interni ed esterni) che permettono all'Arsenale di essere UN PUNTO DI PACE. Che l’Arsenale sia un PUNTO DI PACE nel cuore della città é ormai riconosciuto da tanti. Tuttavia, anche una casa sempre aperta, che non smette un solo giorno di accogliere migliaia di poveri, di immigrati e di giovani, da sola non basta, non é mai bastata e, di certo, non basta più. C’é bisogno di tanti PUNTI DI PACE sparsi per la città, per lo meno tanti quanti sono i punti di violenza, di tensione, di guerra e dove la presenza di una persona, di un gruppo, di una piccola comunità pronti a fare la loro parte per costruire la pace, possono diventare ben più efficaci di un’istituzione, di una telecamera, di una polizia privata.

L’idea iniziale era quella di promuovere 50 PUNTI DI PACE, ma le persone che hanno detto si a questa missione e che si sono mobilitate dopo l’invito dell’Arsenale sono state moltissime... Ad oggi sono 160 i PUNTI DI PACE iscritti: gruppi di amici, scuole, imprese, vicini di casa, monasteri, favelas, associazioni... muniti di Bandiera della Pace – simbolo dell’iniziativa – e da centinaia di bandierine contenenti il messaggio PRONTI A REINVENTARE LA PACE hanno organizzato campagne di donazione di alimenti, marce per la pace, visite ad ospedali, momenti di preghiera, letture di brani sulla pace in biblioteche pubbliche... Cose buone e diverse, perché la pace ha bisogno di tutti!

Arsenale della Speranza. 50 pontos de pazLa maggior parte dei PUNTI DI PACE si è svolta nella settimana dal 17 al 24 maggio, altri si stanno ancora aggiungendo, sia dal Brasile che dal resto del mondo. Se volete farvi un’idea di ciò che é accaduto, date un’occhiata a queste foto e, se potete, visitate la mappa dei PUNTI DI PACE sul nostro sito. (sermig.org/br/50-pontos-de-paz)

A cura della Fraternità della Speranza, S. Paolo

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Foto CONTA COMIGO


Foto 50 PUNTI DI PACE
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