Se io fossi lui
Publié le 10-05-2020
de Arsenale della Piazza
Ogni tanto pensare perché siamo qui,
cosa faremo oggi, cosa faremo domani, pensare da dove arriviamo.
Può essere utile.
Stamattina svegliandomi ho pensato: quando ho cominciato a capire chi è l’altro?
Tanti anni fa, un’amica mi ha detto:
"Ernesto, mi fai un piacere?"
"Se posso, è già fatto"
È arrivato da noi un ragazzo, Nicola.
Aveva 24 anni, zoppicava, stava a malapena in piedi.
Aveva un problema.
Poteva morire da un momento all’altro.
Non gli ho chiesto niente.
Prima di ascoltare quello che voleva dirmi, ho solo pensato:
"Se io fossi lui…"
Quel pensiero, “se io fossi lui”. mi ha cambiato la vita.
Ha cambiato il mio modo di vedere, di pensare.
Se voglio capire qualcosa dell’altro, devo mettermi nei suoi panni.
Non guardarlo da fuori.
Immedesimarsi con lui da dentro.
C’è tanta retorica sui poveri, sulla carità.
Ma c’è solo un modo, dirsi nel profondo: "se io fossi lui".
Diventare l’altro per capire qualcosa del suo dolore.
Per andare verso gli altri bisogna camminare alla rovescia.
Da allora, non ho più smesso di camminare alla rovescia perché alla rovescia a volte è il verso giusto.
Ernesto Olivero
Dal Buona Giornata di venerdì 1 maggio 2020
Partage sur les réseaux sociaux