AGENZIE DALL’AFRICA

Publié le 23-08-2011

de Marco Grossetti

“A24Media” è il nome che ha scelto una nuova agenzia di stampa on-line da poco in attività, con sede a Nairobi. Mission: dare modo all’Africa di parlare di se stessa.

 

di Marco Grossetti

 

A24 Media è un’agenzia di stampa on-line africana con sede a Nairobi. Sul sito a24media.com sono in vendita notizie sull’Africa, prodotte da giornalisti, ONG, piccole emittenti televisive che lavorano in tutto il continente inviando poi il loro materiale a Nairobi, dove lo staff redazionale seleziona e pubblica video e reportage, che si possono acquistare direttamente dalla rete. In una logica strettamente commerciale, dove al primo posto c’è la qualità dei contenuti, il 60% dei guadagni va nelle tasche di chi ha prodotto la notizia. Sul sito c’è spazio per tutto: politica ed economia, ma anche sport e cultura, senza dimenticare i problemi storici dell’Africa. Buona parte del materiale è comunque consultabile gratuitamente. Abbiamo fatto qualche domanda a Farah Chaudhry, direttore del marketing, e a Stephen Ayoo, responsabile editoriale, per capire meglio come funzione questo sito e fare insieme a loro qualche ragionamento sui media in Africa.
Il mondo arabo è attualmente in grado di produrre un’informazione indipendente e di alta qualità, totalmente libera dall’influenza dei grandi network occidentali, con Al Jazira. L’Africa riuscirà mai a fare lo stesso? L’Africa può e sta parlando per se stessa, grazie ad A24 Media, con uno sguardo africano sulle cose. Noi abbiamo fornito gli occhi e la voce agli africani per vedere e raccontare le loro storie, il modo in cui loro sentono e vedono. Nonostante sia nata solo da pochi mesi, A24 Media ha sviluppato solide relazioni con numerosi giornalisti africani che continuano ad inviarci i propri articoli, descrivendo la realtà dei fatti. Siamo concentrati sulla crescita, A24 punta a spiegare le proprie ali e a portare il giornalismo e il popolo africano ad un livello superiore. Al Jazira, è soltanto una delle famose emittenti internazionali che hanno appoggiato A24 Media nello sviluppo del progetto. L’Africa possiede il potenziale per una sorprendente crescita giornalistica, sia per la carta stampata che per i media video e on-line. A24Media ha tracciato la strada, essendo il primo media africano a fornire immagini e video in rete, oltre ad avere numerosi contenuti multimediali, un altro primato continentale. la redazione di A24Media.
Che tipo di lavoro avete svolto con Al Jazira ed altri importanti media?
Abbiamo stipulato un contratto con Al Jazira secondo il quale loro possono fornirci contenuti relativi all’Africa e noi possiamo renderli disponibili attraverso la nostra piattaforma. Ci forniscono inoltre i feed RSS (certificati standard per la condivisione di informazioni sul web) che possono essere trovati visitando la nostra homepage e che ci permettono di fornire tutte le informazioni in tempo reale sull’Africa a chi desidera riceverle. Altri grandi network ci inviano video ed immagini per le notizie di economia, sport, attualità, per i servizi speciali e, ultimamente, si possono trovare sul nostro sito anche i titoli e le prime pagine di numerosi giornali africani.

Secondo il rapporto 2009 della ONG Freedom house, attualmente soltanto in 7 Paesi africani c’è libertà di stampa. Come fate a lavorare in questa situazione?
I Paesi africani dove la libertà di stampa continua ad essere negata sono quelli colpiti da instabilità politica o travolti dalla guerra. I politici giocano un ruolo fondamentale nella limitazione della libertà di stampa e questo può essere dimostrato da quanto successo in Kenya. Dopo le contestate elezioni presidenziali, alcune emittenti sono state messe a tacere quando lo scontro politico ha raggiunto livelli estremi. Tuttavia, è stato firmato quasi immediatamente l’accordo per la spartizione del potere e il Kenya rimane uno Stato libero per quanto riguarda la libertà di stampa. A24Media continua a ricevere ed utilizzare contenuti provenienti da qualsiasi angolo dell’Africa, anche il più remoto, e continuerà a collaborare con le migliori organizzazioni che si occupano di informazione e di comunicazione in modo da poter assicurare la futura scomparsa della corruzione.

la redazione di A24Media. Internet può provocare una rivoluzione dei media africani? Quante persone hanno un computer e riescono realmente ad utilizzarlo?
L’inadeguatezza dei collegamenti multimediali e la conseguente scarsa velocità di connessione hanno rappresentato un grosso ostacolo allo sviluppo dei media in Africa. Con l’arrivo del cavo marino a fibra ottica, che entro l’inizio di giugno 2009 dovrebbe finalmente connettere alcuni Paesi africani al resto del mondo, questi problemi e disagi dovrebbero essere risolti e gli investimenti e le innovazioni tecnologiche torneranno a sostenere l’Africa nel proprio sviluppo. Sebbene la diffusione sia relativa, la rivoluzione di internet sta comunque lentamente prendendo piede in molti Paesi africani. I media hanno vissuto una straordinaria crescita proprio grazie ad internet. I giornali possono essere letti on-line adesso, con poche differenze rispetto alla versione cartacea, gli stessi canali televisivi possono essere trovati in rete, ed il sito rappresenta una parte sempre più importante della loro attività. Un buon esempio di come i media hanno rivoluzionato l’Africa è proprio il nostro sito. Sulla diffusione dei computer le statistiche non sono invece così incoraggianti, il costo elevato fa sì che la piattaforma informatica possa attualmente essere raggiunta unicamente dalla classe medio-alta. La conoscenza informatica è stata tuttavia introdotta in molti centri rurali, i cosiddetti villaggi digitali. I costi hanno iniziato una lenta discesa ed è così sempre maggiore il numero di persone che provano ad accedere alla tecnologia.

Cos’è un villaggio digitale?
Sono villaggi dove è in fase di attuazione un programma che coinvolge la formazione delle persone, per quanto riguarda i miglioramenti tecnologici relativi all’informatica, all’economia e alla telefonia mobile. L’obiettivo principale è far crescere il numero degli utenti di internet nel continente, ed informare la gente a proposito di tutte le rivoluzioni in atto. Inoltre, aiuterà a rendere più facile l’accesso alle informazioni che potrebbero far nascere o rilanciare lo sviluppo economico in tali aree. Ci aspettiamo anche che il programma Digital Village riesca a fornire corsi di formazione gratuiti, accesso alla tecnologia, connessioni internet ai giovani, permettendo loro quindi di esplorare le opportunità disponibili in rete. Il Sud Africa ha già adottato questo approccio, nel villaggio digitale di Soweto, e altri Paesi africani sono destinati a seguire questo esempio. Il Kenya ed altre nazioni dell’Africa orientale stanno intraprendendo questo stesso percorso, in special modo grazie all’arrivo della fibra ottica via mare.

Potete regalarci una piccola speranza a proposito dell’Africa? C’è un uomo, una donna, un bambino, una persona comune che sia un vero simbolo di speranza?
Cecile Kamwanya Mulolo è una psicologa dell’ospedale di Panzi, nella Repubblica Democratica del Congo, che cura donne vittime di violenze sessuali, la maggior parte delle quali è stata rifiutata dai propri mariti e dalle proprie famiglie dopo simili sofferenze. L’ospedale opera anche per riparare il danno subito dagli organi sessuali femminili a seguito delle violenze. Lei è un simbolo di speranza per centinaia, forse migliaia di ragazze e donne congolesi che lottano strenuamente contro un’infinità di problemi.

di di Marco Grossetti
da Nuovo Progetto Giugno – Luglio 2009

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