DESTINAZIONE AUTODISTRUZIONE

Publié le 23-08-2011

de stefano

Con l’ironia e la sagacia tipica dei giovani, una utente di Giovanipace.org punta il faro su vizi e tendenze nazionali

 

di Veronica Rivi

 

Non ci si tocca più. Non ci si dà più la mano, non si fa più la lotta tra padri e figli, solo l’idea di accarezzare la guancia a qualcuno ci imbarazza. Non ci si abbraccia, baciarsi è sconveniente, le pacche sulle spalle sono guardate con diffidenza.
L’uso delle mani è scoraggiato dalla moderna tecnologia: rubinetti che si azionano con i gomiti o addirittura con una cellula fotoelettrica automatica, asciugatori che si mettono in moto mettendoci sopra una mano, porte che si aprono senza più bisogno di quel gesto semplice che era impugnare una maniglia. occhi
La luce si accende sfiorando l’interruttore, una distanza di sicurezza è indispensabile tra capoufficio e segretaria. Non ci si guarda più negli occhi perché ci fa paura. Ma paura di cosa? Di confrontarsi? Di farsi fraintendere, scoprire, conoscere?
televisione Ci fanno credere che per innamorarsi si debba andare in televisione, contendersi un uomo o una donna come se fosse un trofeo e poi fare “La scelta” dove si vedono persone messe in vendita come soprammobili che aspettano che il “compratore” dica: “Scelgo te!”.
Non ci si conosce più con una stretta di mano, ora ti chiedono l’amicizia su facebook: un universo parallelo dove si mischiano le persone che conosci da una vita ad emeriti sconosciuti e tutti rientrano nella stessa categoria di “amici”.
Non si cercano più chiarimenti, si va direttamente davanti a un giudice e a telecamere per affrontare i propri problemi. È diventato troppo difficile persino chiedere scusa: bisogna mettersi dietro una busta e farsi vedere da milioni e milioni di telespettatori per pronunciare una sola parola. processo
Ci fanno credere che se non hai Quel vestito non sei nessuno, se non ti atteggi in Quel particolare modo non vai bene, se credi in Quella religione devi essere eliminato…
posta Allora accendi la tv e vedi I modelli da seguire; analizziamo nel profondo queste “icone”: fanno la gara a chi si mette più in ridicolo, a chi è meno vestito, a chi dice più parolacce, a chi fa più errori grammaticali. Viviamo nella società del “vadi”, del “dassi”, del “se sarei”, ma non c’è da stupirsi perché nella classifica Ocse, dei trenta Paesi più istruiti l'Italia si piazza al terz' ultimo posto
E le persone che avrebbero davvero voglia di fare qualcosa sono spesso superate da raccomandati, o i cosiddetti “figli di papà” o quelli che vanno a letto con Tizio che assicura un buon posto di lavoro. Viviamo in un mondo dove si fa tutto per soldi, ci si mette in vendita per raggiungere il tanto ambito successo.
Sapete qual è la verità? Ah, la verità… c’è ancora qualcuno a cui interessa veramente? La verità è che vogliamo solo apparire. Si smette di toccarsi e si comincia a farsi male: i nostri corpi sono torturati, bucati da anelli, tatuati, siliconati. E il degrado del corpo è un altro inequivocabile sintomo dell’autodistruzione a cui pare votato il genere umano. abbraccio

di Veronica Rivi

 

 

 

 

 

 

 

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