Hu, hu, Apocalypto …

Publié le 11-10-2011

de andrea


di Andrea Gotico - Ad ognuno il nonno suo.

Mio nonno soleva dire almeno una volta al giorno: “Figliolo, non avere paura, ma la fine del mondo è vicina”. Facendo un rapido calcolo devo averlo sentito dire almeno un milione e duecentomila volte durante tutto l’arco della mia infanzia. Ora nessuno di voi mi biasimerà se questo piccolo plagio a cui sono stato sottoposto in giovane età, unita alla visione casuale di trenta secondi de “L’isola dei famosi”, ha fatto sì che oggi io non possa fare a meno di essere tentato di credere che la fine del mondo sia davvero vicina.

Sono certo che come capirete me, possiate capire anche che un mio coetaneo saudita, il cui nonno ha ricordato tutti i giorni della sua vita: “Figliolo, non avere paura di morire uccidendo i nemici di Dio, perché avrai in ricompensa 20 vergini su di una nuvoletta”, sia cresciuto con la tentazione - visto che sulla terra non si batte chiodo - di andare il più presto possibile sulla nuvoletta.

Io ed il mio amico saudita abbiamo avuto un coetaneo in comune che viveva un tempo in una caverna, anche lui ha avuto un’infanzia difficile. Tutte le mattine era costretto a svegliarsi con la voce del nonno che non diceva altro che: “Fuoco brucia hu hu, brucia fuoco”.
Se recentemente Mel Gibson parlando del suo prossimo film “Apocalypto” ha dichiarato che “se l’America non la smetterà di fare la guerra al Medio Oriente, farà la fine dell’impero Maya”, ci avrà ragionato sopra o è solo perché aveva un nonno che gli ripeteva continuamente questa frase?

Ora, nel finale più ardito della storia di questa rubrica, vi dico che sia io che il mio coetaneo saudita, che Mel Gibson, in ogni caso, faremmo forse meglio a tornare nelle caverne per re-imparare che “Hu hu, il fuoco brucia hu brucia fuoco!”.

Andrea Gotico

 

 

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