![](/media/images/portale/libroelisa.jpg) | Ebrea di origine austriaca, sopravvissuta al campo di concentramento, all'età di 78 anni decide di raccontare la sua drammatica esperienza per rendere testimonianza alla Shoah del popolo ebraico e non dimenticare a quali aberrazioni può condurre l'odio razziale e l'intolleranza. "Io, che ho provato l'odio dell'uomo, cerco disperatamente di seminare il seme dell'amore, della tolleranza, della fratellanza, della pietà, del rispetto e quant'altro è nell'animo umano e nei sentimenti per far nascere e crescere l'albero che rappresenti tutto ciò". In un tempo come il nostro segnato ancora da odio, rancore, intolleranza, Elisa Springer rinnova con forza l'invito a uomini e donne, in particolare giovani, ad avere il coraggio di essere "fiori" nuovi nel terribile deserto della violenza e della sopraffazione, "voce" che chiede giustizia per quei tanti innocenti che ancora nascono solo per morire. Per informazioni: Sermig, Arsenale della Pace Piazza Borgo Dora 61, Torino 011-4368566 sermig@sermig.org
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