Non solo nelle tangenziali di grandi città

Publié le 31-08-2009

de Redazione Sermig



Qual è il futuro di un ragazzo del sud Italia? Pubblichiamo il grido di protesta giunto in redazione da due giovani cosentini.

di F. Roppo Valente e M. Runco

Non solo nelle tangenziali di grandi città
Da qualche tempo stiamo valutando la possibilità di impegnarci nell'ambito del turistico sostenibile creando il così detto albergo diffuso.
Per albergo diffuso intendiamo il recupero di vecchi edifici rurali abbandonati, ubicati nel nostro centro storico, e la loro trasformazione in alberghi "alternativi", ridando così vita ad un paese dal destino ormai segnato. Creare attività nel nostro piccolo centro significherebbe ridare dignità ad un paese dalle grandi potenzialità mai sfruttate.
Nelle varie leggi consultate, abbiamo trovato enormi difficoltà a chiedere un finanziamento senza la possibilità di garantirlo: sembra che gli aiuti comunitari, nazionali o regionali, siano fatti per persone che hanno già dei capitali da investire e non per ragazzi della nostra età che hanno buone idee e che guardano le cose con gli occhi dell'intelligenza.

Con questo non vogliamo insinuare nulla, però un dubbio ci tormenta.
Chi fa le leggi conosce veramente la realtà italiana e soprattutto la realtà delle regioni del sud Italia? Anni di politiche errate hanno dato spazio a centri siderurgici, zone industriali, insediamenti produttivi il più delle volte mal gestiti o mai aperti (che solo col passare del tempo si è capito a cosa sono realmente serviti...), che hanno costretto molti giovani a lasciare la Calabria per trovare lavoro al nord Italia.
Basta leggere un qualsiasi quotidiano locale per trovare sempre la stessa notizia: "Truffa alla legge 488". Questo va ormai avanti da anni. In Calabria con i contributi della 488 in molti fanno altro...

Allora è un cane che si morde la coda: chi non ha soldi ha solo la possibilità di sognare e leggere il giornale? Quale soluzione? Associarci con gli usurai o la malavita organizzata?
Le leggi per lo sviluppo del meridione devono essere finalizzate "allo sviluppo del meridione" e non alla gente che usufruisce della legge e dei finanziamenti a fondo perduto per poi non creare occupazione e sviluppo.

La nostra idea è molto innovativa: pensiamo di conciliare rispetto per il territorio ed uno sviluppo ecocompatibile e pensiamo di occupare ragazzi, e perché no, extracomunitari, anziani, categorie protette - senza il fatidico scambio di voti o di favoritismi; pensiamo di creare un modo di pensare migliore e, perché no, un mondo migliore, dove i nostri figli avranno la possibilità di studiare e istruirsi oppure lavorare.

Cos’hanno in più di noi i ragazzi del nord? Che la scelta tra lavoro e studio hanno potuto farla a priori.
Non a caso le regioni del sud hanno un alto tasso altissimo di laureati e diplomati: non perché siano più intelligenti o portati per lo studio, ma perché è l'unica alternativa alla disoccupazione.

Ci scusiamo per il tempo che Vi abbiamo rubato, ma siamo convinti che la nostra sia anche la lamentela di una parte di italiani che non vogliono essere considerati "parassiti" in attesa della manna dal cielo. Ci auguriamo veramente che la situazione migliori, noi chiediamo solo un'opportunità (la vita non si svolge solo nelle tangenziali delle grandi città).
Cordiali saluti,

Franco Roppo Valente
Mario Runco

da Cleto (CS)


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