TANZANIA: "Maji ni uhai"

Publié le 31-08-2009

de Mauro Palombo


Avere accesso ad acqua potabile vicino al proprio ambiente di vita significa più salute, più tempo a disposizione, meno povertà. Un acquedotto può portare tutto ciò. Meglio se realizzato con il coinvolgimento della comunità locale, come in questo progetto del Sermig in Tanzania.

di Mauro Palombo

 

IL CONTESTO
Maji ni Uhai - l’acqua è vita - è un detto Swahili. Ma certamente lo si può ritrovare in tante, tutte le lingue, come espressione di ogni cultura.
Si è conclusa recentemente la fase principale di un progetto rivolto a questa priorità: la realizzazione di un acquedotto a gravità per il villaggio di Ihanga, nel sud-ovest della Tanzania. Attività che ha comportato un considerevole impegno, ma che da qualche mese consente ai circa 5.000 abitanti del villaggio di avere una buona e costante disponibilità di acqua di sorgente. Il progetto è inserito nel programma che da alcuni anni il Sermig appoggia con entusiasmo a favore della Diocesi di Njombe (in collaborazione con GOMNI di Cumiana); programma intenso, che ha già dato buoni frutti, si arricchisce sempre di nuovi stimoli, e che si cercherà di tradurre in ulteriori iniziative.
L’area obiettivo degli interventi è un ondulato altopiano - 1600 m in media - esteso per 20.000 kmq, con 650.000 abitanti, nell’estrema zona sudoccidentale della Tanzania, tra le più arretrate del Paese essendo a lungo rimasta una delle meno accessibili. Gli abitanti dei villaggi in genere vivono in condizioni di acuta povertà; dipendono perlopiù da un’agricoltura di sussistenza fatta su piccole estensioni: mais, riso, patate e fagioli, assieme a cassava e miglio.
I servizi sociali sono molto modesti. La malnutrizione non è purtroppo infrequente, specie tra i bambini e gli anziani.
In questo scenario, i progetti relativi all’acqua sono integrati in un insieme di iniziative (sviluppo agricolo, scuola e formazione professionale, strutture comunitarie, dispensari, produzione di energia da microturbine e fotovoltaico…) che puntano ad agire in modo sinergico per creare le condizioni di massimo beneficio per le comunità coinvolte.
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La fontana provvisoria nei pressi della Parrocchia, in piena attività.

IL PROGETTO
L’acquedotto convoglia per gravità le acque di una sorgente situata a circa 9 km a SE dell’abitato, a circa 1700 m di altitudine. Il tracciato implica l’attraversamento di diversi avvallamenti; per tratti significativi si hanno quindi pressioni statiche di esercizio relativamente elevate, che richiedono una cura particolare per la realizzazione. La portata della sorgente, 2,1 l/sec in media, è in grado di far fronte alla domanda della popolazione, tanto quella attuale, quanto quella che si avrà tra 15 anni in base al tasso di incremento naturale (+2,5% annuo). In termini assoluti, considerando sulla base delle specifiche OMS (Organizz. Mondiale della Sanità) un consumo giornaliero pro-capite di 25 l, la domanda a tendere sarà pari a 145 m3/giorno.
Il flusso disponibile si ritiene possa, oltre al consumo umano, contribuire a microallevamenti e piccola orticoltura. È stato inviato un container di materiali completamente dedicato all’opera, contenente le tubazioni in polietilene PE100 di diverso diametro per la condotta principale, raccorderie, valvole, pezzi speciali, chiusini e attrezzature. Per ulteriori progetti ciò non sarà più necessario; un’azienda locale ha infatti avviato la produzione di tubazioni di qualità, certificate secondo gli standard internazionali, rendendo quindi possibile l’approvvigionamento in loco a buone condizioni. I lavori di idraulica - opera di presa, posa e saldatura dei tubi - sono stati realizzati da operai specializzati locali; vengono inoltre effettuati dei training per formare nuovi operai. I lavori di picchettaggio del tracciato, scavo e movimentazione dei materiali sono stati realizzati interamente dalla popolazione beneficiaria (foto a destra), a titolo volontario come partecipazione al progetto da loro sollecitato. Lavori rallentati non poco dalle ormai consuete anomalie metereologiche.
L’arrivo dell’acqua accanto alla Parrocchia, nel punto più elevato dell’abitato, è stata una festa. Anche se sono da completare le strutture di distribuzione, è già un fiotto di vita per tutta la comunità, che contribuisce a restituirle serenità e dignità.

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Alcuni momenti dei lavori: la realizzazione dell’opera di presa, parte del magazzino tubi nel cortile della Parrocchia, lo scavo del tracciato.
SOSTENIBILITÀ
Le prospettive circa la sostenibilità futura del progetto e la continuità del suo servizio sono assai buone. Come previsto dalla legge nazionale, è stato costituito il Village Water Committee, con membri eletti in maniera bilanciata tra uomini e donne. È responsabile per tutte le questioni inerenti la gestione delle risorse idriche del villaggio: supervisione dell’acquedotto, gestione, manutenzione e la futura raccolta delle tariffe pro-capite, che rappresentano il fattore di autosostentamento delle strutture. La tariffa è comunque commisurata alle possibilità degli utenti (sostenute anche dalle iniziative di sviluppo in campo agricolo) e rappresenta un costo esiguo per metro cubo di acqua.

È peraltro adeguata sia alla copertura delle spese di esercizio e manutenzione ordinaria, sia all’alimentazione di un fondo per interventi straordinari e ammortamento (in 20-25 anni) per garantire continuità e replicabilità.
L’intero progetto è orientato a contribuire alla responsabilizzazione e a promuovere solidarietà nella comunità locale, avendo cura delle difficoltà degli abitanti più vulnerabili - anziani, ammalati, portatori di handicap… In sintesi, appare come in particolare l’acquedotto a gravità - dove ricorrono le condizioni naturali per poterlo realizzare - rappresenti di gran lunga il rapporto costi/benefici più vantaggioso nell’impiego di risorse sempre troppo limitate, per un fine che ha priorità massima ed è fattore primo di sviluppo.

BENEFICI
In termini di benefici, l’esperienza dimostra che si abbatte rapidamente l’incidenza delle malattie derivanti dalla carenza e cattiva qualità dell’acqua, responsabile di almeno 1/3 delle patologie gravi che affliggono la vita quotidiana. Limitando tra l’altro la produttività degli individui e contribuendo a imprigionarli nella povertà più grave: salute è sviluppo.
Grazie alla disponibilità costante di acqua in quantità adeguata, la gente verrà inoltre incoraggiata e aiutata nell’educazione all’igiene e nella costruzione di sanitari adeguati.
Avere acqua a disposizione in fontane in prossimità delle abitazioni ha poi l’enorme vantaggio di liberare donne e bambini dal faticoso impegno quotidiano di raccolta e trasporto dell’acqua: nella maggior parte dei casi occorre scendere e risalire ripidi versanti per lunghi tratti di strada.
Specie per le bambine, ciò rende di fatto difficile la loro frequenza a scuola. Per tutti, al di là della pesante fatica, assorbe tempo ed energie, altrimenti valorizzabili in attività produttive, nella cura di bambini e anziani, per consentire alle donne di crescere nelle capacità, nello status e nel ruolo nella comunità.

PROSPETTIVE
Sono ora in completamento, nel minor tempo possibile, gli ultimi passi della realizzazione: il serbatoio di 75 m3 in cemento e alcuni km della distribuzione che parte da esso, verso la Parrocchia e verso le quattro frazioni dell’abitato, con l’installazione delle 10 fontane previste. Nel frattempo si progetta un nuovo acquedotto nel vicino villaggio di Itipula. Speriamo di realizzarlo assieme!

di Mauro Palombo
gruppo Re.Te. – Sermig
 

Per contribuire:
In termini di risorse, il costo dell’opera è stato di circa €50.000, cui si aggiungeranno circa €10.000 per il completamento; la realizzazione è stata inoltre resa possibile da importanti contributi tecnici, sia per il progetto che per la sua implementazione.
c.c.p. n° 29509106 intestato “Sermig”, causale “Tanzania-Ihanga”

 

Vedi anche:
TANZANIA. Scheda progetti

TANZANIA: Un’isola di pace

TANZANIA: gina lako nani?

 

 

 

 

 

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