Lunga è lunga, eh.
L’assolo verso la fine è bello, ma davvero eccessivo, se lo tagliava secondo me, la canzone veniva meglio. Però lui ha qualcosa, che non è il groove, come spesso succede.
Forse la parola più giusta è pathos.
Sì, questa canzone ha un pathos fuori dall’ordinario, che non ha niente a che fare con la sua struttura, con il suo assolo un po’ barocco, con la sua ritmica sempre uguale.
Sono le pause, secondo me, che affascinano. E la sua voce, davvero evocativa.
Se la gioca alla grande, costruendo un meccanismo quasi perfetto, che non stufa nonostante i sei minuti. Coretti minimi, ma brillanti. Basso in platea, che conduce.
Soul.
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