Eccomi

Publié le 09-03-2017

de Domenico Agasso

di Domenico Agasso jr - Seguire Dio non vuole dire non discutere con lui. Anche litigare si può. Addirittura, se ci arrabbiamo con il Signore, lui è contento. Purché siamo veri. L’importante, infatti, è non fingere davanti a Cristo. Parola di papa Francesco, che nell’omelia a Casa Santa Marta del 24 gennaio 2017 sottolinea: dibattere con il Signore significa pregare, e «quando gli dici in faccia quello che senti, è anche un “Eccomi”» alla sua volontà.

Quando Gesù giunge sulla Terra, comunica: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato. Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Queste parole di Cristo sono il culmine di una storia di «eccomi» tutti legati fra loro.

Spiega papa Bergoglio: dopo Adamo, che si nasconde per il timore di Dio, il Signore inizia a chiamare, e a sentire la risposta, dall’«Eccomi» di Abramo, Mosè, Elia, Isaia, Geremia, al grande, determinante «Eccomi» della Vergine e all’«Eccomi» che segna la salvezza dell’umanità, quello di Gesù Figlio di Dio. È una «storia di “Eccomi”, ma non automatici», puntalizza Francesco, perché «il Signore dialoga con quelli che invita. Dialoga sempre con quelli che invita a fare questa strada e a dire l’eccomi. Ha tanta pazienza, tanta pazienza». La vita cristiana «è questo: un eccomi, un eccomi continuo di fare la volontà del Signore. E uno dietro l’altro…».

Francesco invita a chiedersi e riflettere: come va il proprio «Eccomi» a Dio? Ci si va a nascondere, «come Adamo, per non rispondere? O, quando il Signore mi chiama, invece di dire “eccomi” o “cosa vuoi da me?”, fuggo? O faccio finta di fare la volontà del Signore, ma soltanto esternamente, come i dottori della legge che Gesù condanna duramente?». O ancora: «Guardo da un’altra parte come hanno fatto il levita e il sacerdote davanti a quel pover’uomo ferito, picchiato dai briganti, lasciato mezzo morto?».

Cristo chiama sempre ed esorta a rispondere «Eccomi», ma non ci sono obblighi, si può anche «discutere» con lui. Perfino litigare: «A lui piace discutere con noi. Qualcuno mi dice: “Ma, padre, io tante volte quando vado a pregare, mi arrabbio con il Signore…”: ma anche questo è preghiera! A lui piace, quando tu ti arrabbi e gli dici in faccia quello che senti, perché è Padre! Ma questo è anche un “Eccomi”…».

Domenico Agasso jr
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Rubrica di NUOVO PROGETTO

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