SCUOLA: voglio e mi impegno
Publié le 31-08-2009
Da ormai due mesi se ne parla quotidianamente. Anche i giovani hanno la loro da dire. Presentiamo la proposta di Carta dello Studente elaborata da un gruppo di loro durante un laboratorio estivo all’Arsenale della Pace.
Gruppo Giovani di Biella
Da ormai due mesi si parla quotidianamente di scuola. Anche i giovani hanno la loro da dire. Chi vuole inserirsi nella vita da buon cittadino però non si limita a denunciare, ma si mette in gioco in prima persona assumendo degli impegni, in risposta alle problematiche rilevate. È questo il metodo che il Sermig da sempre propone, e nel giugno scorso un gruppo di giovani di Biella lo ha utilizzato, nel corso di un’esperienza presso l’Arsenale della Pace, per identificare alcuni nodi problematici della realtà scolastica e rispondere con degli impegni personali. Francesca, 17 anni, racconta il percorso fatto. Frutto delle loro riflessioni, una “Carta dello Studente”. |
![]() |
Il nostro Paese ha bisogno di migliorarsi, e noi dobbiamo essere il mezzo e il fine di questo miglioramento. Essendo consapevoli della responsabilità che riveste la scuola nella formazione dell'individuo, siamo stati felici di confrontarci su un tema che ci tocca tanto da vicino, che, nel bene e nel male, determina il nostro futuro.
Il nostro gruppo era formato da studenti di ogni età e da un professore, quindi le nostre discussioni hanno beneficiato di diversi punti di vista. Ognuno ha contribuito condividendo con gli altri il suo Così abbiamo collaborato alla stesura di una "Carta dello studente": una sorta di dichiarazione d'intenti che speriamo esprima appieno quelli che riteniamo essere i principi fondanti della nostra Scuola ideale. Ideale appunto, non utopica.
In un tessuto sociale variegato come quello italiano, la nostra vuole essere una scuola tollerante e aperta alle differenze: tutti devono potersi sentire a proprio agio, e non giudicati per il colore della Ovviamente non siamo sempre stati d'accordo su ogni punto, in particolare, abbiamo discusso a lungo sul rispetto e il riconoscimento dovuto alla figura del professore: ci siamo chiesti se, all'interno dell'Istituzione scolastica, il nostro rispetto spettasse prima alla persona o al ruolo che essa ricopre. L'altra considerazione che è emersa ha come oggetto la competizione: fino a che punto essa è costruttiva? È bene sfruttarla per stimolare i ragazzi a dare sempre il massimo di se stessi? O un clima competitivo può essere opprimente quando si dovrebbe piuttosto indurre la classe alla cooperazione? Le risposte che abbiamo cercato insieme sono tutte racchiuse nei vari punti della "Carta"; speriamo che essa possa essere un utile spunto per costruire una nuova Scuola, indispensabile per una società e un Paese migliori. Finalmente noi, protagonisti del mondo-scuola, siamo stati ascoltati: ringraziamo il Sermig e chi ci ha seguiti in questo percorso per aver investito e creduto in noi, e confidiamo che questo non sia un caso isolato ma un appello ai politici, per richiedere loro maggior fiducia e ascolto: è a partire da noi giovani che le cose possono cominciare a cambiare. |
|
CARTA DELLO STUDENTE
Noi giovani che riconosciamo l’importanza CI IMPEGNAMO A
1. assumere comportamenti rispettosi e propositivi nei confronti di noi stessi, nella consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre potenzialità, dei nostri compagni di scuola, accogliendo al loro originalità, degli insegnanti, riconoscendo prima di tutto il valore della persona e il ruolo istituzionale, della istituzione scolastica (struttura, risorse e personale), valorizzandola |
Gruppo Giovani di Biella
da Nuovo Progetto ottobre 2008 |
Vedi anche: |