Il Sermig e la pace

Publié le 29-02-2012

de Redazione Sermig

Missioni di pace
In 43 anni sono state più di 100 le missioni di pace realizzate per favorire il dialogo tra le parti e portare aiuti per i bisogni più urgenti delle popolazioni coinvolte: Polonia, Rwanda, Mozambico, Somalia, Libano, Vietnam, Afghanistan, Iraq, Bosnia, ...
E’ grazie all’aiuto di milioni di persone che abbiamo svolto queste azioni di pace in situazioni di guerra e violenza e contribuito a disarmare le tensioni che nascono dalla miseria, cercando di fronteggiare i bisogni più urgenti delle popolazioni vittime della fame e di calamità naturali, avviando e sostenendo progetti di sviluppo per promuovere la dignità della persona in ogni parte del mondo.
 

Giovani della pace
I giovani sono in cima ai pensieri del Sermig per le difficoltà che affrontano in questo tempo. Proprio dal confronto con loro è nato il movimento “Giovani della Pace”. Organizza Appuntamenti Mondiali con i “grandi” della politica, della cultura, dell’economia e delle religioni dando vita a dei G8 alla rovescia: i giovani parlano e raccontano i loro sogni, la loro voglia di ridisegnare un mondo pulito che tiene conto delle esigenze di tutti; i “grandi” ascoltano. Hanno redatto e sottoscritto la Carta dei Giovani, manifesto del loro impegno. Il loro primo Appuntamento si è tenuto a Torino il 5 ottobre 2002 ed ha coinvolto ca. 100.000 giovani.

La nostra filosofia sulla pace
Basta guerra! La pace è possibile.
La pace si regge sulla giustizia, sul rispetto dei diritti umani fondamentali. La pace non accetta vittime innocenti della violenza, non accetta milioni di morti di fame e malnutrizione. Non accetta che milioni di persone siano private di cure, di scuole, di lavoro. Il Sermig guarda al cuore delle persone che non è né bianco, né nero, né rosso… è un cuore umano. Quando soffre, va aiutato.

Basta armi! La pace conviene.
Conviene a tutti investire le intelligenze a servizio della pace anziché delle armi. Le armi uccidono; le armi bloccano enormi risorse umane e finanziarie che potrebbero essere usate per sconfiggere la fame, per le cure, per la scienza, per il bene comune; le armi provocano una violenza che richiama altra violenza, ritorsioni, vendette in una spirale senza fine. Vogliamo un mondo in cui le armi non vengano più costruite.

Basta campi profughi
dalla durata interminabile per migliaia di donne, di uomini, di bambini, parcheggi disumani che negano loro la dignità di una terra, di una casa, di un futuro.

La bontà disarma
È la sintesi dello stile di vita del Sermig.
Scegliere la bontà che disarma l’odio, i conflitti, la fame, le ingiustizie. Non sono le rivendicazioni, ma è la bontà l’unico strumento che aiuta ad incontrare gli altri, credenti e non credenti, e a dialogare. I buoni possono l’impossibile, possono desiderare che finalmente pace e giustizia abitino insieme, cementate dal perdono.

 Dialogo interreligioso
Ci adoperiamo perché le religioni, in particolare quelle monoteiste (ebrei, cristiani, musulmani) trovino la via per tornare veramente a Dio, per incontrarsi nel rispetto reciproco, nell’aiuto costante ai più poveri e nello sforzo comune volto ad eliminare le cause delle povertà. Ogni giorno accogliamo uomini e donne di ogni confessione religiosa.

Reciprocità
Nei rapporti tra persone, gruppi e nazioni, la reciprocità è non ritenere infedele, nemico o senza dignità chi ha una cultura, una filosofia di vita, un credo diverso. È operare perché ovunque, in ogni nazione del mondo, ad ogni uomo e ad ogni donna, siano riconosciuti i medesimi diritti e richiesti i medesimi doveri. La reciprocità è la chiave della pace.

Educare alla pace
Solo la pace porta alla pace. È un’attività quotidiana rivolta soprattutto ai giovani attraverso campi di formazione e lavoro all’Arsenale della Pace; con attività specifiche per le scuole; con il mensile Nuovo Progetto e il portale, con gli Appuntamenti del movimento “Giovani della Pace”; con l’Università del Dialogo, un cammino di ricerca per i giovani che credono nella giustizia, nella pace, nella solidarietà, nel dialogo e nella convivenza.

La pace vincerà se dialoghiamo
La pace ha bisogno del dialogo per portare frutti di giustizia e di perdono. Non c’è dialogo per la pace se non facciamo insieme subito qualcosa per dare a tutti dignità, libertà, cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro, casa, per aiutare le vittime delle ingiustizie in ogni parte del mondo.

Pace sì e comincio io!
Il Sermig promuove l’impegno personale, partendo dal quotidiano. Cominciamo noi a diventare buoni: per fare gesti di pace, per comunicare pensieri di pace.

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