La libertà di una cultura nuova
Paese: Albania
Partner: Movimento Ragazzi Albanesi Ambasciatori di Pace
Località: Blinisht
Periodo: 2004-2012 e a continuare
Contesto: La regione della Zadrima, vicino al Montenegro, è una regione montagnosa, molto povera e arretrata. Le comunità che vi risiedono hanno conservato antiche tradizioni, che comprendono anche ancestrali leggi di vendetta - Kanun - che distruggono vite e perpetuano faide e violenza. Il crollo del regime dittatoriale e la conseguente anarchia ha rinfocolato il clima di vendetta, che blocca completamente la società odierna.
Finalità: Nato dall’iniziativa di un sacerdote italiano, Don Antonio Sciarra, il Movimento dei Ragazzi Ambasciatori di Pace è una realtà nuova che da anni, con coraggio, sviluppa esperienze di promozione umana e di educazione alla pace, in una realtà estremamente bisognosa di iniziative che contribuiscano ad un futuro di convivenza e di pace.
Realizzazioni:
- Strutture per accogliere giovani e giovanissimi in momenti di crescita comune
- Iniziative di animazione alla pace, incontri e scambi di esperienze con giovani e movimenti di vari Paesi e con giovani albanesi emigrati all’estero
- “Scuola a domicilio” per ragazzi “sotto vendetta”; inizialmente una ventina. Ragazzi di famiglie coinvolte in faide sono segregati in casa per la reale minaccia di essere uccisi. Questa iniziativa è un primo passo per spezzare la cortina di violenza e silenzio che soffoca la vita di intere comunità
Erogazioni: Euro 18.600
Valore globale degli invii di materiali: Attrezzature per animazione, didattica, e strutture comunitarie per un valore globale di Euro 2.332.000
Beneficiari: circa un migliaio di ragazzi chiusi in casa perché a rischio di vendetta
Partners
Don Antonio Sciarra è un sacerdote fidei donum inviato 12 anni fa dalla diocesi di Avezzano in Albania presso le comunità cattoliche nella regione Zadrima. Pur attento alla promozione umana con varie iniziative di ordine sociale, ha voluto dare preminenza alla formazione delle nuove generazioni. Tiene corsi di educazione alla pace coinvolgendo centinaia di giovani e giovanissimi, in una struttura appositamente costruita dalla Caritas d’Albania e dall’Azione Cattolica italiana. Ha dato vita al Movimento Ambasciatori di Pace
Ambasciatori di Pace
Il Movimento Ambasciatori di Pace è noto in Albania e apprezzato dalle autorità governative e religiose per la vivacità nella comunicazione e i forti contenuti dei messaggi. Ecco alcune significative esperienze.
1. Nel 1997 puliscono i loro villaggi raccogliendo 300.000 bossoli, molti inesplosi.
2. Il Presidente della Repubblica albanese, Mejdani, contatta i ragazzi decisi a diffondere un clima di serenità e di riconciliazione e dà loro il suo pieno appoggio.
3. Negli anni 1998/99 tra i profughi che scendono in Albania dal Kosovo ci sono migliaia di ragazzi. Soprattutto tra loro gli Ambasciatori di Pace si attivano per rasserenare gli animi.
4. Nel 1999 i ragazzi interpellano il Presidente della Repubblica Italiana on.Scalfaro, il quale si assume le spese per la fusione della Campana della pace, del peso di 5 quintali e che contiene una certa quantità di bossoli.
5. Il primo giorno dell’anno 2000, dopo essere stata presentata in tutte le provincie dell’Albania come speranza di una svolta nella storia del paese, una immensa folla ascolta il primo rintocco della Campana della pace collocata nel cuore della città di Tirana.
6. I ragazzi Ambasciatori di Pace si fanno partecipi delle sofferenze dei loro coetanei chiusi in casa minacciati di vendetta e attuano piccole iniziative di solidarietà, tra le quali “La scuola viene da te”. 7. Nell’estate 2004 i 300 partecipanti alle settimane di studio sulla formazione alla legalità e alla solidarietà si sono posti la domanda: Entreremo nella comunità europea? Prepariamo la “valigia”: con quali valori?
Cronaca di una visita a una famiglia sotto vendetta.
“Abbiamo incontrato due famiglie sotto vendetta, che vivono l’una accanto all’altra. La situazione economica è nella sufficienza, mentre il pericolo di vita è grave, soprattutto per Albert, quindicenne. Noi Ambasciatori di Pace, quando ci è possibile, invitiamo ai campi estivi alcuni ragazzi chiusi in casa. Quest’anno hanno partecipato Sokol ed Arieta, ma non Albert.
Sokol frequenta la scuola, ma con paura, durante la ricreazione non esce a giocare con i compagni. Arieta che tempo addietro è stata ferita in un conflitto, è coraggiosa e va a scuola. I loro genitori, quando per necessità devono uscire di casa, viaggiano sempre armati. Le famiglie gradiscono sempre la nostra visita. Per loro sì che sarebbe prezioso avere un cellulare!”.