La Croce dei Giovani è passata da qui...

Publié le 04-10-2011

 

San Paolo: di Cèlia Ramalho - L’Arsenale della Speranza accoglie la Croce e l’Icona delle Giornate Mondiali della Gioventù.

L’annuncio di Papa Benedetto XVI che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà in Brasile, a Rio de Janeiro nel 2013, ci ha riempiti di gioia. Nei giorni immediatamente successivi alla Giornata di Madrid, l’immagine della Croce della GMG che passa dalle mani dei giovani spagnoli a quella dei giovani brasiliani mi è rimasta impressa negli occhi! Pochi giorni dopo vengo a sapere che quegli stessi simboli sarebbero stati accolti all’Arsenale della Speranza, la casa che accoglie e che, da un po’ di tempo, ha accolto anche me come volontaria. Il pensiero di abbracciare quei simboli mi emoziona e, al tempo stesso, mi inquieta un po’: come faremo? come li accoglieremo?
La risposta arriva in fretta. Una sera, mentre ero di turno in biblioteca, uno dei ragazzi della Fraternità mi racconta rapidamente l’idea: accoglieremo la Croce e l’Icona con una veglia di dodici ore di lettura continua della Parola di Dio, proclamata da più di cento lettori, con alcuni intervalli musicali e silenzio, molto silenzio... Non riesco ad immaginarmelo, ma mi preparo, prego perché tutto vada bene e penso alle intenzioni da lasciare ai piedi della Croce.


Il 21 settembre arriva. Riceviamo la Croce con tanta emozione e con le parole di Ernesto: “Cara Croce, cara Maria, siate benvenuti in questa casa. Grazie a voi abbiamo accolto quasi 40.000 persone...”. Subito dopo, inizia la lettura continua. L’esperienza di fede, di preghiera, di ascolto va ben oltre le intenzioni che avevo pensato. L’ambiente preparato nei minimi dettagli non ci invitava solo a sederci, ad ascoltare, a pregare davanti alla Croce per alcuni minuti, ci invitava a restare, a lasciare che il Signore ci guardasse, ci toccasse, che Gesù parlasse ai nostri cuori.
Ho cominciato ad osservare la diversità dei volti e delle voci che passavano di lì, l’emozione con cui arrivavano, l’attenzione con cui facevano la lettura dei vangeli e... il silenzio, un ascolto attento, molto di più, un desiderio profondo di cuori che sembravano gridare al Signore la voglia di essere con lui e per lui, ginocchia che si piegavano davanti alla Croce per dire semplicemente: “Io credo, Signore sono qui...”.

Un incontro, la Parola di Dio, persone diverse... Nella misura in cui la notte avanzava, cresceva in me e in molti il desiderio di rimanere con lui e con Maria. Non mi ricordavo nemmeno più quali erano le mie richieste, ormai quello che volevo era fare esperienza della sua Parola, ascoltare, ascoltare, ascoltare... e un po’ alla volta, impegnarmi con lui, trasformarmi in quello che stavo ascoltando. “Vieni e vedi, resta con me...” sembrava che lo stesso Gesù stesse soffiando queste parole nelle mie orecchie e Maria, mamma come me, dolcemente a lato di suo Figlio...

È difficile dire perché in una città come San Paolo, in questo tempo, tante persone diverse restano per così tanto tempo ad ascoltare la Parola di Dio... La spiegazione mi supera, ma ho potuto sentire quanto ognuno desiderasse stabilire, a partire da quell’esperienza, un patto di adesione a Dio: “Io voglio essere migliore, io voglio rimanere in Dio, succeda quel che succeda, voglio rimanere in quello che é essenziale, voglio portare nella mia vita questa Parola...”.

Rimanere in Dio era quello che il mio cuore chiedeva quando sono uscita dall’Arsenale dopo aver partecipato a tutta la veglia e alla messa finale. Rimanere significa che il mio cuore adesso non è più lo stesso, sento in me gli insegnamenti di Gesù, li ho ascoltati veramente, non posso più essere uguale, quella notte ha cambiato il mio modo di essere cristiana.
Il mio impegno con il Signore non può dimenticare quella notte, quelle persone, l’Arsenale della Speranza, la mia decisione di continuare ad ascoltare la sua Parola, viverla, di trasformarmi in lui.

arsenalesperanca.blogspot.com

 

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