Amigo, sei figo !

Publié le 26-09-2014

de Mauro Tabasso

di Mauro Tabasso - Amigo, sei figo !  (NP Ottobre 2013)

So ben che quando (e se) leggerete queste righe saremo già tutti presi dal lavoro, dalla scuola, dormiremo già con le coperte o con il piumone, tuttavia mentre scrivo fa ancora un discreto calduccio da maniche corte e io ho ancora in mente la bella stagione quasi finita. Non perché abbia fatto chissà cosa, anzi. Non ho più l'età per amori estivi o vacanze avventurose.
Ho la fortuna di vivere in campagna, e quest'estate la fauna che popola il territorio si è arricchita di numerosi ospiti. Essendo a casa solo di sera e dormendo poco di notte, ho preso l'abitudine di ascoltare tutta una serie di suoni notturni che ci potevo creare una piccola fonoteca.
Louis ArmstrongOgni animale ha un verso. E ognuno di loro si è guadagnato un nome. Il Muletto, per esempio. E' un rapace (l'Assiolo comune) un po' più piccolo di una civetta. Il suo verso d'amore è una specie di beep che ricorda per suono, intensità e per regolarità il cicalino di retromarcia di un carrello elevatore (il Muletto, appunto...). Ed essendo il beep il suo canto d'amore possiamo farci un'idea sui gusti della sua Signora... Con tutto il rispetto, se non è sorda è una che non si fa pregare tanto.
Poi c'è Louis, una rana che viene a pernottare in un ruscello lì vicino. Canta proprio come Armstrong con la sua Jazz Band: “Ciao, stasera son qui, mi va di cantare...”.
Poi ci sono (sempre nello stesso corso d'acqua) lo Zio Reginaldo e Signora, una coppia di germani reali che viene a passare la notte in un'ansa formata da una piccola cascata, molto zen. Loro non cantano, sguazzano.
Poi c'è Bruce Wayne (Batman), un pipistrello che al calar della sera va per zanzare. Pare ne consumi oltre 2000 al giorno, ma ne restano ancora tante da succhiarmi vivo (passano forse tutto il loro tempo ad accoppiarsi ?).
In ogni caso ho costruito una casetta e l'ho appesa in alto sperando che a Bruce venga voglia di prendervi dimora.
Al Capone è un tasso grosso come un gatto che, dal di là di una robusta una rete metallica (perché non è scemo!), deride i miei cani, circa un quintale in due. Soffia, mostra loro i denti e sembra dire: “Non sei niente, solo chiacchiere e distintivo”, come Robert De Niro nel film “Gli Intoccabili”. Più i cani si arrabbianoLuciano Pavarotti, più ride. Vieni un po' a ridere al di qua della rete...
Poi c'è Omar, il gallo dei miei vicini che alle sei del mattino puntuale come un muezzin saluta il nuovo giorno, domenica compresa. Meglio il gallo del tram... Berta è un'elegante gazza il cui verso beffardo è simile a una risata roca, quasi diabolica. Cipeciop è uno scoiattolo rosso che di mattina presto salta da un albero all'altro per andare a bere al ruscello di cui sopra.
Infine la vera super-star di tutto il cast: un usignolo che fa il turno di notte, spunta alle 22 e canta fino alle 4 del mattino (ci sarà un night ?). Lui per me è Pavarotti. Canta alla grande, con il piglio di un tenore e la convinzione di una rockstar. Io me lo vedo con lo smoking e la farfallina a dirti: “Ascolti, garzone, lei non sa chi sono io” e poi giù a cantare Nessun dorma.
E' formidabile. Canta fortissimo e soprattutto ha una varietà di fraseggio pazzesca, non si ripete mai (...E mandare un po' a scuola il Muletto ?). Ho passato molte sere estive e qualche notte nascosto fuori ad ascoltare, ad osservare.
E' bellissimo godere della perfezione di tutte queste creature, ognuna speciale, unica. Proprio come le persone, anche se non ci sentiamo tali. Pensate che in natura perfino il Muletto è convinto di essere intelligente, e a suo modo lo è.
E noi ? Noi sUsignoloiamo mille volte meglio. Perfino più in gamba di Pavarotti. Noi non abbiamo solo imparato a cantare, ma anche a costruire strumenti musicali che poi ci hanno ispirato altra musica ancora più straordinaria. Noi siamo la parte più bella, la più meravigliosa della creazione perché abbiamo immaginato cose che prima non esistevano e le abbiamo realizzate.
Abbiamo fatto (e continuiamo a fare) anche tante cose orribili, perché siamo gli unici ad avere l'arbitrio, la capacità e la possibilità di scegliere. Berta, Zio Reginaldo e c. hanno solo il loro istinto, non possono agire diversamente. Noi sì. Perfino dopo un errore, anche gravissimo, possiamo rialzarci e prendere altre direzioni, senza cancellare nulla, ma dando una diversa prospettiva alla nostra vita. Io questo lo trovo fantastico.
Così riparto dall'autunno per un nuovo anno scolastico, un nuovo anno lavorativo, un nuovo anno di fatica e di ricerca e un'altra opportunità per crescere, sbagliare e migliorare.
E adesso vado a fare il caffè: Omar chiama e non è domenica.

 
DIAPASON – Rubrica di Nuovo Progetto

Il suono del silenzio spazza via il chiasso che stordisce.

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