MUSICA E…CINOFILIA
Publié le 15-08-2012
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Divagazioni e sottolineature tra Pongo e la crisi. di Mauro Tabasso |
| Dopo 13 anni di onorato servizio, a gennaio è morto Pongo, il mio cane, con grande dispiacere di tutta la famiglia, in particolare dei miei figli. Non si trattava di un cane normale… Era figlio di una randagia e del primo Tobia, il cane bianco e grigio che, se siete stati all’Arsenale della Pace, certamente avete visto. Così il mese scorso mia moglie e mia figlia hanno fatto un giro al canile e sono ritornate con un Labrador Retriver di 45 kg, che, a dispetto della mole e di qualche puzzetta (con cui ogni tanto infesta l’ambiente), è un perfetto cane da appartamento.
Ora quest’animale ha preso l’abitudine di farmi compagnia nelle mie frequentissime nottatacce di studio/lavoro. A casa dispongo di una piccola postazione in soffitta: un portatile, una tastiera, cuffie, abat-jour, moka elettrica da 6, e questo simpatico bestione si accuccia al mio fianco e sta lì, mi guarda, dorme, scodinzola…
Ma è su un altro punto che oggi vorrei ragionare. È di questi giorni la notizia che l’amministratore delegato della Sony Music francese, Serge Foucher, che si accingeva a licenziare un certo numero di lavoratori, è stato sequestrato per una notte presso la sua casa, proprio da alcuni di questi imminenti disoccupati. Una cosa del genere, che io sappia, non era mai successa neanche alla Fiat in periodi di ristrutturazioni drastiche. Il fatto purtroppo si è poi reiterato giorni dopo (altra azienda, altra vittima). Purtroppo la disperazione a volte ha il sopravvento. Ma senza indagare sui motivi di tali insani gesti, la cosa mi ha fatto riflettere. È appurato che la crisi ha colpito tutti i settori della produzione e del consumo. Cospicui aiuti vengono devoluti da anni, decenni, a settori del comparto industriale come l’automobile, mentre continui tagli vengono operati ad altri settori (sanità, infrastrutture, cultura). La crisi del settore discografico è già decennale, ma a quel settore nessuno ha ancora pensato. Esistono vuoti legislativi simili a fobie per quanto riguarda la ripartizione del diritto d’autore a livello internazionale, la pirateria, la musica commerciata illegalmente online, vuoti che si aggiungono poi alla virtuale assenza di controlli e di sanzioni. So che vi state irrigidendo, ma provate a pensare: se voi faceste il panettiere, o produceste automobili, cosa fareste se io mettessi in circolazione biove fresche o automobili di tutti i tipi, gratis o quasi, scaricabili direttamente da casa e da chiunque? L’industria discografica, che io sappia, non ha mai reclamato aiuti di Stato, che nessuno le darebbe, probabilmente. Ma la famigerata IVA sui cd al 20 per cento, da quanti anni è che parlano di ridurla al 4, come per i libri? Almeno 15, e a nessun governo di nessun colore è ancora venuto in mente di legiferare in proposito. Ciò porterebbe una diminuzione significativa al prezzo di vendita di un cd, e forse quei futuri disoccupati di cui sopra ora non sarebbero né rèi né disperati. Ma anche (perdonatemi!) quel (benedetto) sig. Foucher (o chi per lui), se invece di produrre musica per cani avesse investito seriamente nella parte artistica della sua azienda, forse non avrebbe subìto lo spavento che ha subìto, che diamine... Chi troppo vuole nulla stringe. Lo sa bene Crudelia de Mon, che a causa di una pelliccia ci ha rimesso la sua.
di Mauro Tabasso - labsuono.it
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Mia moglie dice che rassomiglio sempre di più al compositore stralunato della Carica dei 101, l’autore del motivetto “Crudelia de Mon… Farebbe paura persino a un leon”. E vi devo dire che la cosa non mi dispiace. Tutto sommato al padrone di Pongo e Peggy i cani hanno portato fortuna. Se ben ricordate, il film finisce con la radio che trasmette la canzone divenuta un grande successo, mentre i due programmano di aprire un allevamento di Dalmata. D’altra parte, cani e musica sono un binomio di grandissima attualità. Non trovate anche voi? Musica da cani e musica per cani.