NEMO PROPHETA IN PATRIA...

Publié le 15-08-2012

de Mauro Tabasso



Succede tra gli altri ad una cantante italiana famosissima in Cina ma sconosciuta a casa nostra.

di Mauro Tabasso - labsuono.it

 

Abbiamo varato questa o quella legge per allineare il nostro Paese alla normativa europea in vigore…”. Ecco una frase che negli ultimi anni spesso abbiamo sentito pronunciare da tanti politici di altrettanti governi, di destra e di sinistra. L’avete già sentita mille volte anche voi, non è vero? E non so come, ma ogni volta che l’hanno detto mi sono sentito turlupinato, poiché spesso la norma di cui sopra andava ben contro quello che possiamo definire il comune buon senso.
Qualche esempio? Beh… il livello massimo di atrazina disciolto in acqua consentito dalla legge. Se la normativa europea dice che qualche mg in più non ti fa male, perché noi italiani dovremmo fare eccezione con leggi più restrittive in materia? Vogliamo forse essere più sani e più belli dei nostri fratelli dell’Unione? E a proposito di acqua, qui lo dico e qui lo annego: uno dei mali che affligge il nostro grande popolo è certamente l’esterofilia, quel vizio di auto-denigrarsi e di decantare questo o quel Paese, quel suo certo prodotto, quella sua usanza senza che poi ci prenda un po’ d’amor patrio e ci venga la voglia di sbatterci sul serio per migliorare le tante cose nazionali che non vanno.

Così ci tocca assistere alla fuga dei cervelli (da Marconi, a Fermi in poi) e… di qualche artista… è lunga infatti la fila dei nomi (molti dei quali illustri) che in cerca di fortuna e del meritato riconoscimento hanno dovuto emigrare, per poi tornare nel nostro Paese quasi da eroi, dato che se uno spopola all’estero, deve essere per forza un grande. Volete i nomi? Bah… Mi ricordo per esempio di Arturo Toscanini, Arturo Benedetti Michelangeli, due monoliti della nostra storia musicale… Ma in tempi più recenti (e in tutt’altri generi) ad esempio gli Eiffel65, Eros Ramazzotti e Laura Pausini, il cui grande successo italiano ha raggiunto la misura che oggi conosciamo solo dopo il riconoscimento straniero.

Ho citato tutti nomi per noi famosissimi, ma se parlassi degli Arti & Mestieri, del Banco, di Moses, sapreste dirmi di chi si tratta? Ebbene tralasciando (non me ne vogliano) i primi, quest’ultimo è un cantante torinese, nostro amico (ha cantato per noi all’Arsenale della Speranza in Brasile l’1 marzo scorso), famosissimo in Francia e in Korea, Stati dove non può letteralmente camminare per strada senza essere fermato da un fan (o da una fan in delirio…) ogni due o tre metri. Dategli tempo e vedrete che prima o poi anche noi compatrioti ci accorgeremo di lui.

Come molti italiani in questi giorni sto seguendo alla tv quello che riesco delle Olimpiadi, e a proposito di Pechino, sapete a quale artista è toccato il compito di aprire l’anno Olimpico in una fastosa cerimonia tenuta al Chaoyang Stadium davanti a 92.000 persone? A tale pressoché sconosciuta in patria Silvia Cortella (foto sopra), 36enne torinese, cantante ora in ascesa dopo anni e anni di gavetta, con una Laurea in Scienze della comunicazione in tasca. Una storia, la sua, che mi ricorda tantissime persone che conosco, che da anni lottano per trovare il loro spazio, solo che, a differenza delle altre, la sua storia ha un lieto fine: Silvia a Pechino è diventata una star vera.
Pensate che sarà lei l’interprete del main title dell’atteso kolossal su Bruce Lee, recentemente presentato lo scorso 8 agosto in occasione della cerimonia di apertura dell’Olimpiade. E se pensate a quanto sia maledettamente nazionalista la Cina, questa notizia si commenta da sola. Che dite, la vogliono allettare, magari trattenere con la forza per poi smontarla e imitarla alla perfezione? È un’ipotesi inquietante, ma, fortunatamente per lei, ancora molto molto improbabile… Scherzi a parte, penso che la nostra possa essere orgogliosa di quanto la Cina le ha tributato, e spero per lei che presto arrivi anche il tardivo apprezzamento della sua terra, che ancora una volta sembra non apprezzare a dovere i tesori che racchiude, di qualunque genere essi siano.
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