Non consegnate mai in bianco!
Publié le 14-09-2011
Finite le vacanze? L’Arsenale della Pace non va mai in vacanza. L’estate, poi, è il momento in cui si riempie di giovani provenienti da tutta Italia…
Finite le vacanze? L’Arsenale della Pace non va mai in vacanza. L’estate, poi, è il suo periodo più bello e prolifico. È il momento in cui si riempie di giovani provenienti da tutta Italia che, ognuno con il suo fardello, accettano di condividere con l’Arsenale stesso una settimana di lavoro e di preghiera.
Per noi che ci viviamo e lavoriamo tutto l’anno è il “momento della verità”, l’ora del dialogo con persone ora aperte, ora chiuse, curiose, dubbiose, alla ricerca, che vengono per capire che tipo di vegetale è il Sermig, quali frutti produce, se sono commestibili e se possono entrare a far parte della dieta quotidiana, con quali conseguenze, danni o benefici... |
IMMAGINATE DI AVERE TRA LE MANI UN FOGLIO BIANCO... Tutto è musica e per ogni musica qualcuno ha deciso di creare un’etichetta. Ma esiste in natura una forma di musica che nessuno ha ancora catalogato. Il salto di una cavalletta, lo scorrere dell’acqua, lo scoppiettio del fuoco, il canto dell’usignolo, il silenzio in una foresta rotto solo dal soffio del vento, la nenia di una madre che tiene il suo bambino tra le braccia… |
I nostri accompagnatori, coloro che ci hanno guidato in questi giorni, i nostri maestri, i nostri allievi, hanno aperto una porta che ci ha mostrato un quadro vivente tutto ancora da dipingere. Non esiste una musica di serie c, non esistono luoghi in cui la musica non sia sempre al centro per chi la ama. Sforzo, impegno, passione, sono solo alcuni aggettivi capaci di descrivere il nostro modo di porci dinanzi alla musica. Un giovane tra noi ha definito la musica come arte a 4 dimensioni. Chiediamoci cosa muove questa complessità. La musica è l’anticamera di Dio. Dio è musica. Accogliere Dio dentro sé è compiere un atto di generosità e di grande umiltà. E così è per la musica. Il cammino verso Dio è giocoso, vivace, irrequieto, ma non per questo meno sofferto. La musica arricchisce e fa gioire, ma è capace di lasciare ferite profonde proprio come spesso accade nel rapporto con Dio. Un dialogo che si fa portavoce delle nostre incomprensioni e della nostra poca fedeltà a Lui. |
Ricordate quel foglio bianco che vi abbiamo chiesto di immaginare? Come immaginate che Dio l’abbia utilizzato? A noi piace pensare che, colto da un vortice d’amore, abbia creato la MUSICA - brevi, sole, anonime note. E intorno ad esse, tutta una serie di brocche, ricche di preziose gocce: una goccia per l’amore, una per la vita, una per la pace, una per la tristezza, una per la gioia, una per il dolore e una per la speranza; una per i giorni di nebbia e una per le notti stellate... |
Gli amici dell’Arsenale hanno rappresentato i custodi di queste brocche. Hanno dispensato con passione gioia, affetto e saggezza, tante ricche gocce che ora non chiedono altro che poter diventare torrente che sgorga nei nostri cuori. Un Dio che si fa musica e una musica che da Dio si lascia creare, plasmare, amare sopra ogni cosa. Ci hanno ripetuto spesso che sono sicuri che tra noi ci saranno: un Einstein, un Verdi, un Freddie Mercury, per citarne solo alcuni. |
A noi, di rimando, basti pensare che se saremo quello che dobbiamo essere, metteremo fuoco in tutto il mondo. È stato questo un pensiero spesso ripreso, parafrasando le parole di uno dei più grandi amici dei giovani: Giovanni Paolo II. |
Mauro Tabasso
da Nuovo Progetto agosto/settembre 2005 |
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