Ode a Karol

Publié le 31-08-2009

de bruno


Giovanni Paolo II nel suo pontificato incontrò 15 volte i detenuti, in Italia e all'estero. Nel 2000, nel corso del Giubileo invocò con forza per loro un gesto concreto di riduzione della pena... ecco l'omaggio di uno di loro.

di Gimli

Il nostro Papa ci ha lasciato
e i nostri cuori sono gonfi di tristezza.
Piangiamo il nostro dolore in questo momento di disgrazia
ma se potessimo con un solo colpo d’occhio interiore
vedere quanto vi è di buono e misericordioso nel disegno di Dio su ciascuno di noi
anche nelle cose che chiamiamo disgrazie saremmo tanto felici
di gettarci tra le braccia della volontà divina
con l’abbandono di un piccolo che si getta fra le braccia di sua madre.
Agiremmo con l’intenzione di fare la volontà di Dio
e accetteremmo con tranquillità il santo riposo
che Dio ha voluto dare al suo primo Servitore.
Con la certezza che Dio
che è nostro padre desidera il nostro bene
più di quanto lo desideriamo noi stessi.
Questa è la nostra speranza
che il nostro amato Papa abbia risposto al disegno di Dio.
Nelle nostre menti ora ritorna una sua frase presa in prestito da Orazio
“Non morirò del tutto: gran parte di me sfuggirà alla funebre dea”.
Addio Karol, grande Uomo e grande Papa.
Rimarrai per sempre nei nostri cuori.

di Gimli


Agensir

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