Pena di morte 2: Gregory Van Alstyne

Publié le 31-08-2009

de bruno


Comunichiamo a tutti gli amici di Giovanipace.org che l'esecuzione di Gregory Van Alstyne é stata sospesa, per ulteriori verifiche sul suo ritardo mentale.
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Pubblichiamo uno stralcio della lettera
che Greg ha scritto ad una sua corrispondente italiana…
"Cara amica mia, desidero raccontarti di come sono stato maltrattato quando mi hanno portato in tribunale.
Voglio condividere con te questa mia esperienza, perché tu possa meglio renderti conto del modo deplorevole in cui la maggior parte di noi viene trattata qui nel braccio della morte.
Nella seconda settimana di novembre fui riportato in tribunale. In quell'occasione mi fecero togliere l'abituale uniforme del carcere, per indossare una camicia e un paio di pantaloni decisamente troppo piccoli per me.
I pantaloni non arrivavano neppure a coprirmi il didietro, e la mia richiesta di un abito della giusta taglia non fu neanche presa in considerazione.
Due poliziotti della Contea di Amarillo vennero a prelevarmi.
Fui ammanettato e incatenato alle caviglie come uno schiavo per il viaggio.
La sofferenza che provai non fu notata a causa dell'attività frenetica che caratterizzò i preparativi per la partenza. L'umiliazione che patii a dover camminare con il sedere di fuori, e le ore che trascorsi nell'abitacolo chiuso a chiave del furgoncino di trasporto, furono completamente ignorate. Arrivato al carcere di Amarillo fui rinchiuso in un container da trasporto (…).
Mi lasciarono dentro al container dalle quattro del pomeriggio alle tre del mattino. Finalmente un graduato si rese conto della mia situazione e, sapendo che sarei dovuto comparire in tribunale entro poche ore, diede ordine che venissi trasferito in una cella con una branda in cui poter finalmente riposare un po'.
Dopo poche ore le guardie vennero a svegliarmi e non mi permisero neppure di lavarmi la faccia e di infilare le scarpe, ma mi incatenarono e ammanettarono nuovamente, peggiorando così le ferite subite il giorno precedente. Quando entrai nell'aula del tribunale, un'altra guardia si avvicinò e chiese di stringere ulteriormente le manette e le catene alle caviglie. "Perché? - domandai - Non vedete che sto già sanguinando?" Scoprii presto la ragione, quando il giudice entrò nell'aula con altre persone, la procedura ebbe inizio e mi fu fissata la data di esecuzione per il 18 febbraio 2003. Credevano forse che avrei reagito violentemente? Credevano che mi sarei comportato come un animale, dal momento che essi mi considerano e mi trattano come un animale?
Sono una persona migliore di così. Ho capito che stavano cercando di provocare una reazione violenta in me. Volevano che io reagissi violentemente (…).
Non gli avrei permesso di trasformarmi in un uomo peggiore di come so in realtà di essere. Può darsi che mi restino solo poco da vivere, ma io continuerò a tenere la mente desta e a comportarmi come è giusto. Mantengo il pieno controllo della mia mente e delle mie emozioni (…).
Gregory"

P.S. Il testo integrale della lettera ed un commento ad essa sono sulle pagine di Nuovo Progetto di febbraio

Per saperne di più:
- Mosso Secondo m_secondo@iol.it
- Chi è Gregory van Alstyne
- COMITATO PAUL ROUGEAU per il sostegno ai detenuti nei bracci della morte http://www.paulrougeau.org/

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