S.O.S. GEORGIA
Publié le 31-08-2009
I dissidi con la Federazione Russa stanno mettendo in ginocchio un Paese che vive già in stato di emergenza permanente. Non aspettiamo Natale per aiutarli. Potrebbero non arrivarci.
CARITAS GEORGIA Tel.: (995 32)94 20 73/25 01 93/25 13 87/32 81 16 Fax.: (995 32)94 20 73/25 13 87 E-mail: caritas-georgia@caritas.ge Address: 3a Nutsubidze Plateau II, 380083 Tbilisi, Georgia |
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Sig. Ernesto Olivero SERMIG - Arsenale della Pace Piazza Borgo Dora, 61 10152 Torino Italia |
Tbilisi, Georgia, 10 novembre 2006
Prot. Q-63, 923/06 |
Caro Ernesto,
Negli ultimi tempi, la situazione sociale e politica in Georgia si è aggravata a causa dei dissidi tra la Georgia e la Federazione Russa. La tensione è salita in modo particolare dopo che il governo di Tbilisi, il 27 settembre scorso, ha arrestato ed espulso quattro ufficiali dei servizi militari di Mosca, accusati di spionaggio dal governo georgiano. Questo fatto ha scatenato una serie di reazioni che stanno avendo gravi ripercussioni sulla vita in Georgia. Anche i mezzi di informazione occidentali, stanno seguendo con attenzione queste vicende, dedicando spazio alle notizie provenienti dal Caucaso. I giornali italiani hanno definito questa delicata fase di crisi come “ultima Guerra Fredda”, in considerazione del fatto che la Georgia è una zona di conflitto di interessi dove potrebbero riaccendersi i conflitti nelle due regioni separatiste dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, due repubbliche indipendentiste non riconosciute da alcuno Stato al mondo. |
Da quando è scoppiata la crisi diplomatica, da parte della Russia sono stati sospesi i collegamenti aerei, terrestri, marini e postali con la Georgia, sono state imposte restrizioni sui trasferimenti bancari e per il rilascio di visti. Ciò ha danneggiato direttamente centinaia di migliaia di georgiani immigrati che lavorano in Russia e che si dichiarano vittime di “una forma di pulizia etnica”. Molti cittadini georgiani sono stati espulsi dalla Federazione Russa. Il Ministro degli Affari Esteri georgiano ha accusato le autorità russe di violazione dei diritti umani. |
Georgia: persone in coda a Tbilisi per rifornirsi di gas |
In Georgia si sta registrando in questo periodo un drastico aumento dei costi dei beni di consumo con un’inflazione pari al 13%. I prodotti georgiani non vengono più esportati in Russia, che ormai da mesi sta attuando un vero e proprio embargo nei confronti della Georgia. L’economia del Paese, già molto povera e precaria, adesso risente anche di queste sanzioni. A partire dal primo gennaio 2007, in Georgia, le tariffe del consumo del gas che proviene dalla Federazione Russa verranno più che raddoppiate, passando dall’attuale costo di 110 dollari a 230 dollari per ogni mille metri cubi. Questo scatenerà una reazione a catena di ulteriore aumento dei prezzi. Aumenteranno infatti i costi dei consumi di energia elettrica (parte della quale in Georgia viene prodotta con il gas), il costo dei trasporti, del pane, e di altri prodotti. A pagarne le conseguenze e a soffrirne sarà, come sempre, la maggior parte della popolazione che in Georgia vive in uno stato di povertà generale. Già nel mese di gennaio 2006, la popolazione ha dovuto affrontare una grave emergenza dovuta all’improvvisa interruzione del rifornimento del gas proveniente dalla Federazione Russa, e alla conseguente carenza del rifornimento energetico. Per circa due settimane, le più fredde, la gente, del tutto impreparata, era rimasta priva della possibilità di riscaldare le proprie abitazioni, di preparare i pranzi o semplicemente di scaldare un po’ di latte per i bambini. Le famiglie, gli anziani, gli orfani negli istituti, gli ammalati, i profughi, hanno vissuto allora momenti di difficoltà estrema che ora, in questo nuovo inverno, temiamo di dover nuovamente affrontare. Oggi, come allora, il Governo georgiano non è preparato per una tale crisi e il Capo del Parlamento della Georgia - sig.ra Nino Burjanadze - e il Ministro degli Affari Esteri, in un recente incontro con il Nunzio Apostolico e con il sottoscritto, non hanno potuto indicare segnali positivi per affrontare queste imminenti difficoltà. Anche gli Ambasciatori dei diversi Paesi sono preoccupati e temono il peggio. Nel mese di gennaio 2006, durante la crisi energetica, a Tbilisi, ricaricare una bombola del gas costava in media 15 lari, pari a 6,80 euro. Questa spesa significava mezzo mese di pensione di un anziano. A partire da quest’inverno, invece, con il prezzo del gas raddoppiato, per poter acquistare una sola bombola del gas un anziano dovrà spendere a Tbilisi l’intera pensione di un mese, che oggi è pari a 14 Euro mensili. I profughi invece, con il loro sussidio statale di 5,60 Euro al mese a persona, riusciranno ad acquistare solo un pane da 400 grammi al giorno. In Georgia, l’assistenza sanitaria è a pagamento e gli ammalati non hanno i mezzi per curarsi. Gli stipendi, le pensioni, i sussidi, hanno un valore di acquisto pari a zero.
Per fare solo alcuni esempi: Si può dedurre che, un pensionato, con tutta la sua pensione di un mese, non riesce nemmeno ad acquistare un pane e un chilogrammo di patate al giorno per tutto il mese (per non parlare della carne, dei farmaci o dei prodotti per l’igiene personale o altri beni di consumo di base). La popolazione quest’inverno è condannata a vivere una vera e propria carestia. Questa è la drammatica prospettiva dei prossimi mesi!
Di fronte a tale situazione di emergenza la nostra Caritas Georgia ha il dovere di intervenire con aiuti umanitari cospicui e ha il compito di portare avanti le opere di beneficenza già attivate.
• Acquisto e distribuzione di 5.000 bombole del gas;
Gli aiuti saranno destinati alle famiglie numerose in difficoltà, alle famiglie di profughi, agli anziani poveri e soli, agli ammalati e agli infermi costretti nelle proprie abitazioni, alle scuole materne, agli ambulatori, agli orfanotrofi, nella capitale e nelle regioni periferiche del Paese.
Saranno necessari contributi economici anche per dare continuità di funzionamento ai progetti assistenziali della Caritas Georgia e alle altre Opere caritative gestite in Georgia dai Padri Camilliani e dalle Sorelle di Madre Teresa. In particolare, chiediamo sostegno per far fronte, nei quattro mesi invernali, alle spese di riscaldamento dei diversi Centri quali: la Mensa poveri, la Casa per i bambini di strada, i Poliambulatori, i Centri Giovanili, la Casa per i senzatetto.
Confido nella Vostra solidarietà e nell’amore verso questa antica terra e sono certo che comprenderete che la stabilità di quest’area e il benessere dei suoi cittadini è importante per la stabilità dell’Europa e del mondo intero. |
Padre Witold Szulczynski
Direttore di Caritas Georgia |
Il Sermig sta raccogliendo alimenti a lunga conservazione, coperte da consegnare all'Arsenale della Pace, in P.za Borgo Dora, 61 - Torino, e aiuti in denaro da versare sul c.c.p. 29509106 intestato “Sermig”, causale “Georgia” |
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