Tom Petty - Wildflowers

Publié le 23-01-2022

de Gianni Giletti

Canzone che ha un fascino nascosto, perché sembra troppo semplice e minimale, non degna di un secondo ascolto. 
In più, sembra sempre che debba decollare e invece resta a terra. Fosse stato per me, già dopo la prima, massimo seconda strofa, avrei infilato un “fill” secco di batteria e avrei raddoppiato il tempo, sparando tutte le cartucce che avevo e facendone un brano che corre, magari con un assolone incendiario a metà.
Ma, come voi ascoltatori potreste farmi notare, io non sono Tom Petty, pace all’anima sua. 
E lui l’ha lasciata lì, rasoterra, con questo charleston in levare che ti porta fino alla fine senza mai smettere, con questa chitarrina che tranka semprunque, ovunque e comunque, con il piano che va per accordi e stop, con quei quattro deliziosi accordi (sette, in verità) che compongono il bridge e che alla fine, te la fanno riascoltare, segno comunque che è andata a segno “in your soul”. Carino anche il carillon finale.
Basica.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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