BANGLADESH: minoranze escluse
Publié le 31-08-2009
130 milioni di musulmani su una popolazione di 150 milioni fanno dell’ex Pakistan orientale il secondo Paese islamico dell’Asia. Ca. 300 mila i cattolici.
di Luigi Paggi
Il Bangladesh è quella piccola nazione situata nella parte orientale del vasto subcontinente indiano che interessa la comunità internazionale solo per i cataclismi naturali che quasi ogni anno vengono a visitarla: una volta è il ciclone che arriva dalla Baia del Bengala e un’altra volta è l’alluvione che ha la sua sorgente nei ghiacciai dell’Himalaya…! |
Vasta come metà Italia con quasi il triplo della popolazione di quella italiana, tra i Paesi asiatici, dopo l’Indonesia, è la nazione con maggior prevalenza di fede islamica. Nel 1947, quando il vasto subcontinente indiano fu diviso in tre parti - India, Pakistan Occidentale e Pakistan Orientale - l’islam fu la ragione principale di questa divisione. L’islam non riuscì però a tenere insieme i due Pakistan, separati l’uno dall’altro da 2000 chilometri di distanza, e nel 1971 il Pakistan Orientale divenne l’attuale Bangladesh, che emerse come uno Stato sovrano, indipendente, democratico e… secolare. |
Infatti la Costituzione originale del Bangladesh redatta nel 1972 proclamò il secolarismo come uno dei principi fondamentali a cui la società Bangladeshi si sarebbe ispirata.
Inoltre, per quanto riguarda l’impiego e la promozione nelle strutture governative e nei servizi pubblici, ai membri delle minoranze religiose vengono date pochissime opportunità.
Le minoranze religiose (specialmente gli hindu e i cristiani) sono in pericolo quando in India gli hindu attaccano i musulmani e quando qualche scriteriato leader americano che pretende di essere cristiano scatena una guerra in qualche paese islamico… Le ripercussioni di questi eventi che succedono fuori dal Bangladesh si fanno sentire subito all’interno del Paese e spesso lo Stato deve intervenire a proteggere le comunità e i luoghi di culto delle minoranze. Ma nelle normali vicende della vita quotidiana una pacifica convivenza tra la maggioranza islamica e le minoranze religiose è ancora possibile.
L’islam ufficiale sia in Pakistan che in Bangladesh varie volte ha attaccato questa setta distruggendone le moschee, confiscandone gli scritti e spesso anche facendo violenza fisica nei confronti degli aderenti alla setta. Il tutto con il beneplacito del governo, tanto che per calmare i bollenti spiriti dell’islam ufficiale hanno dovuto intervenire i vari movimenti internazionali dei diritti umani, tra cui Amnesty International! Eppure il Bangladesh è una delle tante nazioni che ha sottoscritto la Dichiarazione Universale dei diritti umani. Inoltre l’articolo 27 della sua Costituzione assicura a tutti i cittadini il diritto di essere protetti dallo Stato. |
Luigi Paggi
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