Così impari!

Publié le 15-05-2016

de Flaminia Morandi

Icona di San Giovanni Climacodi Flaminia Morandi – Frase odiosa inflazionata dagli adulti nel rapporto con figli e studenti. Hai sbagliato e paghi, no? Oppure (peggio!): Che ti avevo detto? Ma tu testone hai voluto fare di testa tua… L’esperienza è uno degli insegnanti più duri: prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione, diceva con maggiore eleganza Oscar Wilde. Non era uno stinco di santo ma un uomo intelligente e sensibile fregato dal cinismo. Cosa che gli faceva dire anche che l’esperienza non ha alcun valore etico: è solo il nome che gli uomini danno ai propri errori.

I Padri della Chiesa non la pensavano affatto così. Per loro l’esperienza ha un inestimabile valore spirituale, che include e oltrepassa il semplice valore etico. Giovanni Climaco, monaco del Sinai, usa il termine esperienza, peìra in greco, per riferirsi sia all'esperienza pratica che sessuale e spirituale. L’esperienza sessuale è quella che in gioventù esige la lotta più dura, perché “il serpente del corpo prende forme diverse: agli inesperti suggerisce di fare esperienze sessuali e piantarsela di fare i bravi; con chi ha già fatto sesso, il Maligno agisce attraverso la memoria per spingerlo a rifarlo di nuovo. I primi sono tentati a causa della loro ignoranza; ma i secondi a causa della loro esperienza devono lottare molto più duramente…”, scriveva nel VII secolo. Eppure proprio quelli che, loro malgrado, hanno fatto esperienza della violenza della passione fisica, quando Dio li avrà liberati, possono essere guide di grazia per gli altri meglio di chiunque, proprio in virtù della loro esperienza. Non solo. L’esperienza dell’amore carnale può trasformarsi nell'esperienza dell’amore di Dio: “Ho visto anime impure possedute fino al delirio dall'amore carnale e quando quest’esperienza è diventata l’occasione del loro pentimento, hanno trasferito sul Signore lo stessa intensità d’amore…” , diceva. Gli amanti convertiti spesso diventano mistici.
E allora sì, che fioccano le esperienze! L’esperienza del male che attacca chi si converte: per quella, dice Evagrio, basta entrare in se stessi e osservare i pensieri.

L’esperienza della desolazione: quando mi sembra che Dio mi abbia abbandonato mentre vuol farmi fare esperienza della mia fragilità e dei miei limiti, o quando io mi dimentico di Dio.
L’esperienza della grazia: che si riceve in maniera inconsapevole con il battesimo e diventa esperienza percepibile solo quando vado oltre la mia natura istintiva e perdono il mio prossimo, dice Marco l’eremita.

L’esperienza della presenza in me dello Spirito: una consolazione che penetra in ogni fibra dall'anima al corpo, esperienza inconfondibile contro cui si infrangono tutte le illusioni del Maligno, dolcezza che trasforma in un mare di acque calme ogni asprezza del mio cuore.






Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

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