Il peccato dell’ingiustizia
Publié le 15-02-2012
La teologia della liberazione torna di attualità con la Notificazione con la quale la Congregazione per la Dottrina della Fede censura l’opera del sacerdote gesuita Jon Sobrino. Proponiamo una riflessione, ancora attuale, di Dom Luciano Mendes che evidenzia i valori di questa teologia.
Riguardo alla teologia della liberazione ci sono delle confusioni. Questo nome è come un ombrello molto grande, che copre molte pubblicazioni. Qui però vogliamo considerare come teologia della liberazione quella che corrisponde alla frase del Santo Padre ai vescovi brasiliani nel 1986, secondo cui la teologia della liberazione è non soltanto utile ed opportuna, ma necessaria. Ha poi chiarito che questa teologia deve inserirsi nella tradizione della Chiesa. |
Il gesuita Jon Sobrino |
Dunque, c'è una vera ed autentica teologia della liberazione che è riconosciuta sia dal Santo Padre, sia dai documenti importanti della Congregazione per la Dottrina della Fede, in quanto teologia che prende sul serio la luce della Rivelazione, illuminando con questa luce la realtà quotidiana, soprattutto la situazione di ingiustizia in tante nazioni del Terzo Mondo, per mostrare che queste situazioni non sono volute da Dio, sono anzi degli scandali e dei peccati che coinvolgono il peccato personale. La situazione di ingiustizia, cioè lo sfruttare i propri fratelli e aumentare la propria ricchezza causando la crescente povertà di un’enorme popolazione, è un tipo di peccato sempre più presente in tante parti del mondo. La teologia della liberazione che noi chiamiamo autentica, o semplicemente teologia della liberazione, è innanzitutto una teologia che deve saper distinguere fra i principi del vangelo e quelli del marxismo, pur essendo vero che tanto i cristiani quanto coloro che seguono principi marxisti vogliono eliminare l'ingiustizia. Il cristiano lo vuole perché sa che questo è il piano di Dio, il Regno di Dio, la Parola di Gesù, il programma di Gesù, ed allontana da sé ogni tentazione di violenza, e non ha necessità di costruire la sua posizione altro che sul vangelo. |
È bene che si sappia che la teologia della liberazione non ha a che vedere coi principi marxisti; è vero però che qualche autore, che ha presentato le sue posizioni personali sulla teologia della liberazione, avrà potuto fare riferimento a queste connessioni, oppure nella sua visione personale avrà potuto riallacciarsi a dei principi marxisti. |
di Dom Luciano Mendes de Almeida
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