The club

In attesa di buttarla definitivamente nella spazzatura, ho scoperto che esiste una trasmissione che ha il potere di farmi sentire estremamente intelligente. E quando la guardo, alla fine sono in grado di fare le disequazioni, cosa di cui ignoravo poco prima l’esistenza. Quindi, se avete come me problemi con la matematica, ascoltatemi e sintonizzatevi su All Music, e aspettate pazientemente che inizi the club. Potrete vedere una lunga serie di video-messaggi che giovani mandano ad altri giovani, nella speranza di conoscersi e magari innamorarsi.

C’è chi dice che sia un buon modo per capire le nuove generazioni. Certo che se così fosse, scusate il giudizio, saremmo di fronte ad un vero e proprio tsunami cerebrale.
Ma è proprio vero che tutte le diciotto-ventenni sognano un uomo alto ma non troppo, bello, biondo, occhi azzurri, tendenti al verde, simpatico, con gli addominali scolpiti, sincero, romantico al momento giusto, ma anche un po’ stronzetto, che sappia divertirsi, e possibilmente abbia qualche soldo in tasca, il che non guasta?

Una cosa è certa, se fossi un alieno in cerca di vita intelligente sarei sicuramente già partito per un’altra galassia. Vorrei tanto dire a questa ragazza che si fa chiamare Tharanthra che un ragazzo così non esiste e che anche lei può tranquillamente iniziare a cercarlo in un’altra galassia e, già che c’è, potrebbe forse scroccare un passaggio all’alieno.

Mi scuseranno spero i membri di the club, in fondo siamo tutti vittime di una televisione che assomiglia sempre più ad una droga pesante, somministrata da un pusher diabolico. E a questo punto mi sa che i casi sono due: o seguo l’alieno e Tharanthra in un’altra galassia, oppure semplicemente vado a riempire il bidone della spazzatura.