Sergio Mattarella inaugura l'Arsenale dell'Armonia

Publié le 28-11-2017

de chiara


Il Presidente Mattarella visita l'Arsenale della Pace - video Quirinale


Il Presidente Mattarella visita l'Arsenale dell'Armonia - video Quirinale


Video integrale


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Foto della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Sermig e dell'inaugurazione dell'Arsenale dell'Armonia Foto: MAX FERRERO


Intervento del Presidente Mattarella

Poche parole di augurio.

E' vero, le idee e i sogni sono più veloci della realtà. Non sarebbero idee né sogni se non lo fossero... E il sogno della contessa Margherita era che qui sorgesse un'attività per i giovani, è passato del tempo ma adesso c'è, si è realizzato, è operante. Per la verità, le idee e i sogni del Sermig sono più veloci...
Tra le varie scritte presenti al Sermig ce n'è una che mi ha sempre colpito, "La bontà è disarmante". Pensare che l'Arsenale che era una fabbrica di armi sia adesso un luogo di solidarietà, di bontà, di accoglienza e di apertura dimostra davvero che la bontà è disarmante.
E questo si diffonde, non è un sogno, non è un'idea astratta, ma è concreta realtà, è pratica quotidiana che si diffonde anche qui a Pecetto, in questa casa.

Poc'anzi abbiamo piantato un piccolo Cedro del Libano; il cedro diventa poi un albero molto grande, frondoso. Anche per questo nella Bibbia il cedro del Libano rappresenta il giusto, è scritto: "il giusto fiorisce come il cedro del Libano". E' un'idea quindi di piantare qui un cedro del Libano che richiama tutti quanti alla responsabilità vicendevole, alla saggezza, all'apertura, alla disponibilità, che sono le caratteristiche proprie del giusto.
E io per questo non posso che ringraziare per tutto quello che il Sermig fa, per queste varie iniziative qui nel nostro Paese, in Medio Oriente, in Sud America...

Vorrei se permettete ringraziare innanzitutto i bambini che hanno cantato così bene l'inno nazionale: siete stati bravissimi! E ringraziare il Sermig facendo l'augurio più grande per la sua attività, un augurio che oggi si arricchisce per un motivo particolare: oggi è sant'Ernesto. Auguri Ernesto!


Intervento di Ernesto Olivero

Caro Presidente, cari amici,
grazie di essere qui per vivere insieme questo momento di festa, un punto di arrivo dopo anni di lavoro ma soprattutto un punto di partenza, un inizio.

Vorrei raccontarvi una storia, la storia del sogno di una persona. Questa volta non è il mio, è il sogno di una donna che si chiamava Margherita. La sua famiglia aveva acquistato questa casa fin dal 1930, lei l’amava e il suo sogno era che diventasse una casa per aiutare e formare i giovani. Negli anni a seguire luci e ombre si sono susseguite, insieme ad ostacoli e lotte. Ma il bene esiste e resiste nel tempo. Nel 2004, grazie alla generosità del Padri Somaschi che ci hanno donato questa casa, il sogno di  Margherita ha incrociato la vita del Sermig. Oggi inauguriamo questa casa con il nome di Arsenale dell’Armonia.

Armonia è la parola che ci è venuta incontro un anno fa circa quando con l’amico giardiniere Paolo Pejrone cercavamo di immaginare il prato, il bosco, gli orti, il frutteto  qui fuori. Quel giorno il cielo era terso, l’arco alpino ci avvolgeva. Ci siamo detti: questo dovrà essere un luogo di luce, la luce del sole che illumina erba, alberi, fiori; ma anche la luce che emana dalle persone che vivono insieme e si vogliono bene; la luce degli occhi dei bambini che ospitiamo; la luce che trasmettono le persone semplici, buone di cui questa casa inizia già ad essere circondata.
Armonia è il progetto di questa casa e di chi la abita. Il desiderio di trasformare un luogo abbandonato in luogo di vita. Ma è anche un metodo per tutti, per cambiare il mondo. Perché il mondo oggi soffre proprio perché non trova questa armonia. 

Armonia è completezza di ogni persona. È la certezza che ogni uomo possa trovare casa, il senso della vita, possa scoprire in sé le potenzialità per portare il proprio contributo. 
Armonia è dare la possibilità  ad ognuno di esprimersi  partendo dai propri valori. 
Armonia è permettere ai bambini di vivere una vita piena, di non aver paura, di andare a scuola,  di giocare, di essere curati, di crescere circondati dall’affetto. 
Armonia sono i giovani che diventano buoni cittadini, persone rette, uomini e donne di Dio.
Armonia sono i buoni cristiani, musulmani,  ebrei, buddisti, buoni non credenti che si incontrano  e sono costruttori di pace.
Armonia sono generazioni diverse che vivono insieme, si scambiano le ricchezze nel dialogo, scelgono di essere uniti nelle loro diversità in vista del bene comune.
Armonia è rispettare il creato, la terra, non sprecare le risorse, condividerle, scegliere una vita sobria. 

Nell’armonia si costruisce. Nell’armonia è possibile disarmare noi stessi. Nell’armonia l’incontro tra diversi diventa amicizia. Un mondo nuovo ci sarà quando la politica farà scelte  che mettano al centro il servizio.
Un mondo nuovo ci sarà quando l'economia metterà al di sopra di tutto la dignità dell'uomo.
Un mondo nuovo ci sarà quando la cultura allargherà la mente e il cuore di tutti.
Un mondo nuovo ci sarà quando l'armonia entrerà nelle relazioni e vedremo l'altro come una persona uguale a me.
Un mondo nuovo ci sarà quando di armonia in armonia inizieremo ad intravvedere l’infinito e lo faremo entrare negli occhi, nel cuore, nella mente. Nella vita di tutti.

Nella vita quello che abbiamo fatto l'abbiamo fatto perché ci siamo commossi di fronte alla sofferenza di tanta gente e abbiamo deciso di non arrenderci al male e all’indifferenza. Non abbiamo mai fatto grandi progetti, grandi programmi. Sempre e solo un passo alla volta e così abbiamo capito che le cose cambiano, ora, non domani. Non facendo polemica o puntando il dito su chi sbaglia ma rimboccandoci le maniche e chiedendoci “io cosa posso fare?”. L’abbiamo sperimentato all’Arsenale della Pace di Torino con il campanello che suona in continuazione, ma anche all’Arsenale della Speranza a San Paolo in Brasile e all’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania. 

Tanti giovani nel tempo si sono uniti a questo cammino, mai avrei immaginato… e oggi con stupore e gratitudine inauguriamo un’altra casa che diventerà riferimento per tanti bambini e ragazzi malati ospitati con le loro famiglie, per giovani diversamente abili che lavoreranno con noi, per giovani e adulti che vorranno riavvicinarsi alla terra, imparare a conoscerla, a rispettarla, a coltivarla, per chi nel silenzio verrà a cercare il senso della vita e un ideale per cui valga la pena spenderla.  

La dedichiamo a Madre Teresa che ci ha insegnato a mettere i bambini e giovani al primo posto, a portarli a casa, in luoghi sicuri dove offrire loro una vita migliore.
Questa statua, che la rappresenta, è stata donata dal Presidente della Macedonia a San Giovanni Paolo II che successivamente l’ha donata a me.

Grazie Presidente per essere qui con noi, con la sua persona, ma soprattutto con la sua amicizia. Le vogliamo bene! Le voglio bene!


Testimonianza di un membro della Fraternità della Speranza:
Elisabetta Germak

Caro Presidente,
Sono Elisabetta, faccio parte della Fraternità del Sermig e da un anno abito questa casa con altre sorelle della Fraternità.
Ogni giorno cerchiamo di rendere queste mura, che per molto tempo sono state un rudere, un luogo accogliente, come già stiamo facendo da molti anni all’Arsenale della Pace e negli altri Arsenali nel mondo.
Oltre alla trasformazione delle mura abbiamo aperto la porta e il cuore  all’accoglienza di famiglie con bambini malati provenienti da paesi diversi e lontani, che nel nostro Paese cercano una speranza di vita nuova, come ci ha raccontato Simona.
Ma non sono i soli che qui hanno trovato casa, il nostro desiderio infatti è quello di accogliere e lavorare con giovani riconosciuti come disabili, ma che in realtà hanno molto da dare e spesso non possono inserirsi in ambienti socializzanti e nel mondo del lavoro. Stiamo da tempo crescendo con loro per trovare l’armonia che ci permetta di capirci, aiutarci, lavorare insieme. Qui stiamo iniziando un percorso di formazione legato all’agricoltura e alla trasformazione di prodotti alimentari.

Ecco, il nostro sogno è che tanti amici come Luca,i tanti volontari e i tanti giovani che varcheranno la soglia di questa casa, trovino un luogo aperto e  accogliente dove poter restituire le loro capacità, e possiamo insieme crescere nel dialogo e nelle relazioni buone.
Sappiamo che questa è una sfida, perché lavorare e vivere insieme ognuno con le proprie diversità è difficile, ma è una sfida che vogliamo affrontare per crescere nella comunione tra di noi, nella comunità e per cambiare un po’ il mondo che ci circonda.
In un momento in cui tanti si dividono, noi vorremmo cercare ciò che ci unisce e lavorare per farlo crescere.
Come fraternità abbiamo imparato che la diversità può diventare ricchezza se davvero viviamo custodi gli uni degli altri e vorremmo che questo bene si allarghi ogni giorno sempre più nella nostra vita e in quella di tanti altri.
Oggi diamo la parola a uno di loro, Luca.


Luca 

Mi chiamo Luca e ho 19 anni. Ho 3 passioni: una è il nuoto, partecipo da tanti anni a gare a livello regionale e internazionale.
Sono un campione sia di nuoto che di apnea; mi piace anche molto disegnare e cucinare.
Già adesso qualche volta mi sto esercitando a cucinare ma appena finirò la scuola verrò qui ad imparare a fare tante cose, come biscotti, torte e pizza.
Mi piacerebbe diventare un bravo cuoco.


 

Simona

Buon giorno Presidente, sono Simona e vengo dalla Romania. All'età di 13 anni mi è stata diagnosticata la leucemia e dopo un anno di cure sono dovuta venire a Torino per fare il trapianto di midollo osseo perché là non avrei avuto questa possibilità. Grazie all'associazione che mi ha accompagnata ho trovato accoglienza nella Casa Vita ai Bambini all'Arsenale delle Pace, dove ho trascorso due anni e mezzo. Qui ho trovato una grande famiglia che mi ha voluto bene e delle persone con cui condividere le mie esperienze. Ho passato dei momenti difficili ma grazie alla mia famiglia e all'arsenale sono riuscita a riprendere in mano la mia vita e ripartire. Come me tanti altri bambini e ragazzi malati sono stati accolti in Arsenale. Le voglio presentare uno di loro, Zholboldou, attraverso questo video.

Inseguendo il sogno di Zholboldou anche io ho sentito crescere dentro di me questo desiderio di portare il Sermig nella mia vita decidendo così di restituire quello che mi è stato regalato, incominciando a fare servizio in Arsenale con tanti altri ragazzi della mia età che ormai da 5 anni camminano insieme per crescere come persone e come gruppo. Oggi sono al terzo anno di architettura e svolgo servizio civile volontario al Sermig. Grazie a questo posso approfondire la mia conoscenza dell'Arsenale che sta diventando sempre di più casa e che mi da la possibilità di fare la mia parte per cambiare un po' il mondo.


Rassegna stampa web:

avvenire.it - Torino. L’Arsenale dell’Armonia: diventa realtà l’idea di Madre Teresa - di Umberto Folena

avvenire.it - Un altro Arsenale. Mattarella inaugura struttura del Sermig - di Chiara Genisio

famigliacristiana.it - Sermig, Ernesto Olivero: «Grazie Presidente, promessa mantenuta» - di Lorenzo Montanaro

cronacaqui.it - Mattarella inaugura l’anno accademico del Politecnico. Poi visita alle Ogr, all’Arsenale della Pace e al Cottolengo

lospiffero.com - Mattarella in visita a Politecnico e Sermig - 

torinoggi.it - A Pecetto il nuovo Arsenale dell'Armonia, casa per i ragazzi disabili: Mattarella all'inaugurazione - di Cinzia Gatti

lapresse.it - Mattarella visita eccellenze torinesi: idee e sogni più veloci della realtà 

acistampa.com - Ernesto Olivero racconta la storia dell’Arsenale dell’Armonia


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COMUNICATO STAMPA

SERGIO MATTARELLA ALL’ARSENALE DELL’ARMONIA
Il Presidente della Repubblica inaugura

il nuovo Arsenale del Sermig all’Eremo di Pecetto

Martedì 7 novembre - ore 15,30

Una casa per bambini e persone con disabilità, un lavoro di riconversione lungo dieci anni, la presenza di un Presidente come sigillo. Sarà un giorno importante martedì 7 novembre. Alle 15,30 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurerà ufficialmente l’Arsenale dell’Armonia, la nuova casa del Sermig all’Eremo di Pecetto, in provincia di Torino. Il quarto Arsenale del Sermig dopo l’Arsenale della Pace a Torino, l’Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile e l’Arsenale dell’Incontro a Madaba, in Giordania.

“L’armonia è l’ideale che può cambiare il mondo”, spiega Ernesto Olivero. “Il nuovo Arsenale è dedicato a Madre Teresa di Calcutta e accoglierà i più fragili: i bambini con gravi malattie e ragazzi disabili. La presenza del Presidente della Repubblica ci onora e ci emoziona. Per noi è una carezza”.

L’Arsenale dell’Armonia è l’ultimo progetto del Sermig, la realtà di pace e solidarietà fondata nel 1964 a Torino da Ernesto Olivero. L’Arsenale nasce dalla ristrutturazione del vecchio Eremo dei Camaldolesi, donato al Sermig dai Padri Somaschi nel 2004: 35mila metri quadrati di terreni e una struttura di 3mila metri quadri. Un restauro iniziato nel 2011 che ha visto anche la collaborazione di migliaia di giovani volontari arrivati da ogni regione d’Italia. Oggi a lavori ultimati è la casa di una piccola fraternità del Sermig che insieme a molti volontari la fa vivere.

IL PROGETTO VITA AI BAMBINI

Nelle stanze realizzate al primo piano è stato accolto il progetto Vita ai bambini: è un’accoglienza residenziale rivolta ai bambini affetti da gravi patologie. Per la maggior parte si tratta di minori stranieri che provengono dall’Europa dell’Est, dall’Asia Centrale e dal Sud America, zone dove non esistono strutture ospedaliere in grado di curare la loro malattia. I bambini sono seguiti da associazioni internazionali che lavorano nell’ambito della tutela dei diritti dei bambini malati, in particolare con Lifeline Onlus e ATMO Onlus, e dai Servizi Sociali degli Ospedali (in particolare l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino). Il Sermig offre ospitalità residenziale al bambino malato e alla sua famiglia per tutto il periodo necessario alle cure ma anche per i successivi controlli trimestrali, semestrali e annuali, che avvengono a volte fino a cinque anni dopo il loro primo arrivo. La media di permanenza continuativa di ogni famiglia nella casa è di circa un anno e mezzo. La vita in una casa accogliente, la presenza della Fraternità del Sermig e dei volontari che si affiancano ogni giorno offrono ai bambini un clima sereno, ricco di proposte ludiche ed educative (è stato attivato anche il servizio di assistenza scolastica domiciliare). Anche i famigliari dei bambini trovano sostegno e affiancamento in un periodo difficile, delicato e di particolare vulnerabilità. 

UN FUTURO PER I RAGAZZI DISABILI

Il cuore del progetto dell’Arsenale dell’Armonia è la possibilità di offrire ad un gruppo di ragazzi (dai 16 anni) diversamente abili un percorso occupazionale legato alla trasformazione alimentare (panetteria, pasticceria, gelateria, miele, conserve…). Uno spazio della casa ospiterà laboratori attrezzati dove personale specializzato si occuperà della formazione dei ragazzi. Scopo non è solo un percorso di formazione al lavoro ma l’offerta di uno spazio e di un tempo dove i ragazzi possano sperimentare uno stile di vita che metta al centro la persona con le sue diverse potenzialità e abilità. Un luogo accogliente e socializzante, dove si realizzi una vera integrazione e dove ognuno contribuisca con il proprio lavoro e con la propria responsabilità a un progetto. 

UN LUOGO DI SILENZIO

Gli ampi spazi verdi, il bosco, il frutteto offriranno ai giovani un luogo socializzante, dove poter anche ritrovare il contatto con la natura, l’incontro con Dio. Per molti giovani volontari sarà l’occasione di prestare un servizio nella cura del verde e di sperimentare la coltivazione di orti a terra e fuori suolo, di approfondire tecniche di coltivazione. L’Arsenale dell’Armonia sarà anche un punto di incontro per giovani, soprattutto del territorio, che da soli o in gruppo vorranno vivere momenti di formazione, incontrarsi con il silenzio, confrontarsi tra loro, dialogare, pregare, approfondire tematiche sociali e ambientali, offrire il proprio servizio. 

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Dopo un lavoro durato dieci anni la Torre dell’Eremo è diventato l'Arsenale dell’Armonia ed è la casa di una piccola fraternità del Sermig, che vi abita stabilmente.


 

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