24.09.09

Publié le 24-09-2009

de Redazione Sermig

Sono approdata qui al Sermig in un momento molto difficile della mia vita.
Fiano all’ultimo sono rimasta indecisa sul da farsi e mentre camminavo per le strade si Torino con lo zaino in spalla attendevo un pretesto per tornare indietro.
Ho bisogno di un senso alla mia vita, ai miei rapporti, alla mia fede, mi sento persa in questo mondo che non capisco in questa me stessa che non ritrovo.
E nel mentre di questi pensieri i miei piedi erano giunti alle porte dell’Arsenale.
Ne avevo già sentito parlare e io stessa mi ero fatto promotrice per coinvolgere gli altri, ma prima di tutto avrei dovuto coinvolgere me stessa.
Adesso mi trovo qui, a dire il mio CI STO assieme a tanti altri giovani .
Per me però non è stata, come mi sarei aspettata, solo un occasione per crescere, scoprire che il mondo si può cambiare, che l’unione fa la forza che la goccia scava la roccia.
Venire a contatto più o meno diretto con i dolori del mondo, provare vergogna, rabbia una voglia di fare qualcosa, mi hanno permesso di tirarmi un attimo fuori dai problemi del mio “piccolo mondo” per prendere coscienza del resto, e cambiando punto di vista forse ci si può accorgere e trovare la forza per risollevarsi.
Qui ogni giorno gesù bussa alla porta dell’Arsenale e, anche se magari io mi rifiutavo di andare ad aprire, mi ha “fregato” bussando da una porta laterale.
Ci voglio stare perché siamo tutti chiamati ad esserci.

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