Portare i giovani a casa

Publié le 01-05-2013

de Redazione Sermig

La firma di Madre TeresaÈ il mandato lasciato da madre Teresa di Calcutta ad Ernesto Olivero ed agli amici del Sermig. Se ne è parlato ieri sera, 8 settembre, all’incontro che ogni martedì raccoglie all’Arsenale della Pace tutti coloro che lo desiderano. Per nutrire con nuove motivazioni il bisogno di un senso per la vita, e l’impegno per un mondo migliore. Audio integrale della riflessione di Olivero.

A cura della redazione

Fuori, il crepuscolo getta una luce tenue sulla facciata rosa con il grande affresco dalla scritta PACE. Dentro, il cortile suggestivo che un tempo ospitava macchine da guerra è illuminato dai bagliori di fiamma di tante torce, rette dai giovani. È martedì sera, sono le 20.30, siamo all’Arsenale della Pace. Dal portone di vetro e ferro spalancato entrano gli “amici del martedì”, giovani e adulti, uomini e donne, studenti, operai, ingegneri o pensionati, che settimanalmente cercano qui nutrimento al loro bisogno di senso. Ogni settimana volti nuovi, accolti dal calore di un cerchio aperto a tutti. Qualcuno arriva portando alimentari, altri generi vari di prima necessità da destinare ad aiuti umanitari. Per rendere presente chi nel frattempo soffre.

L'incontro inizia sulla piazzaL’incontro nasce dal mondo, e ne raccoglie le necessità per portarle nel silenzio e nella preghiera. Questa sera si parla di Abruzzo. È appena stato annunciato il 3° Appuntamento Mondiale Giovani della Pace, che si terrà all’Aquila il 28 agosto del prossimo anno. Sì, proprio all’Aquila, per riportare vita dove è passata la morte. Questa sera con gli amici del martedì vogliamo anzitutto ricordare coloro che sono stati più direttamente coinvolti dal disastroso terremoto. Leggiamo stralci di lettere. La prima è di Anna, che con il marito ha perso contemporaneamente casa e lavoro. La seconda è di Riccardo, vigile del fuoco, che porta la sua generosità a servizio della ricostruzione. Sotto le voci scorrono immagini girate nella “zona rossa” dell’Aquila, la zona evacuata e chiusa all’accesso. Potremmo anche chiamarla la “zona morta”, perché questa è la sensazione trasmessa dalla successione di vie e case senza vita, segnate irrimediabilmente dal susseguirsi delle scosse.

Ma non sono solo gli abitanti della cittadina abruzzese ad attendere una ricostruzione. E così il microfono prende a girare tra le mani dei presenti, che fanno cerchio con al centro la Lampada della pace, donata al Sermig dal comune di Torino in occasione del 1° Appuntamento Mondiale. Basta un nome, o l’accenno a una situazione, per fare sì che attorno a tante persone bisognose di ricostruzione si accenda il ricordo di una comunità in preghiera.
Il ricordo prosegue durante il tratto di cammino che, in silenzio, attraversa la piazza davanti all’Arsenale e lo avvolge sino a raggiungere dal retro l’Auditorium.

Un Auditorium già “abitato”, dove Gesù, presente nel pane dell’Eucarestia e nella Parola, attende. Rosanna Tabasso, della Fraternità del Sermig, accoglie gli amici del martedì affidando loro l’anno di cammino verso l’Appuntamento Mondiale. Un anno lungo il quale lo sforzo più grosso di "ricostruzione" sarà dedicato ai giovani: “Non siamo soli in questa battaglia che combattiamo da tanti anni con e per i giovani. Ricorreva il 5 settembre scorso l’anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta. Madre Teresa, la madre dei poveri, è stata anche l’amica dei giovani”. Proprio lei, pochi mesi prima della sua morte, in quello che divenne il loro ultimo incontro scrisse ad Ernesto Olivero una lettera che gli consegnò, quasi come un testamento. “La lettera – continua Rosanna – ci tornò tra le mani un anno fa, e fu un vero dono, perché proprio in quei giorni la nostra Fraternità si stava chiedendo se fare o non fare più un Mondiale dei Giovani”.

La lettera, scritta in inglese con la calligrafia ancora ferma di la lettera di madre TeresaMadre Teresa, viene proiettata sul fondo della sala, mentre una voce fuori campo ne legge la traduzione:
“Caro Ernesto Olivero, grazie per tutto il bene che stai facendo per Gesù. Penso che dobbiamo prendere la Madonna con noi, e insieme a lei andare alla ricerca dei bambini, dei giovani, per portarli a casa. Pregherò molto per te e per quello che fai per Gesù. Il Signore ti benedica. Madre Teresa di Calcutta”.
Una risposta più che chiara alla domanda che la Fraternità del Sermig si stava facendo: continuare o smettere? “Forse – commenta Rosanna – è nato lì il desiderio del 3° Appuntamento dei Giovani della Pace. Forse è nato lì l’impegno che quest’anno ci dobbiamo mettere per prepararlo”.

Qual è la “casa” che Madre Teresa indica per i giovani? Ritrovare il senso del vivere. Restituire ai giovani la gioia di sapere perché sono al mondo, il senso di poter costruire insieme, la certezza che non sono soli e che la parola di Dio è la loro guida. Ecco perché di Mondiale si parla proprio questa sera, 8 settembre, nel giorno dedicato al ricordo di Maria madre di Gesù. E proprio una scena di vita familiare ci presenta il vangelo scelto per la riflessione di stasera; la famiglia è quella di Gesù e la scena presenta un padre e una madre preoccupati per un figlio, Gesù, scappato di casa. Talmente preoccupati da dire al figlio, dopo averlo ritrovato: “Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo”. “Forse Maria, questa sera, ripete per tutti i giovani che restano ‘fuori’ questa frase: Vostro Padre ed io, angosciati, vi cercavamo, per portarvi a casa” conclude Rosanna.

Alla lettura del vangelo secondo Luca (2,41-52) ed al commento biblico segue un breve tempo di silenzio. È il cuore della serata. Le luci si abbassano. Sulla mensa al centro della sala, solo la Parola e il grande cesto con l’Eucarestia illuminati. È il momento in cui il silenzio dell’uomo può farsi totale, e lo spazio che crea può ospitare quella parola che Dio riserva al cuore di ognuno. È l’occasione per fare della fede un incontro, con Colui che risorto e vivo ha promesso: “Io sarò con voi, ogni giorno, fino alla fine del mondo”.

Proprio questa promessa ricorda nella sua riflessione Ernesto Olivero. Ogni martedì offre agli amici presenti motivazioni nuove per rispondere con la “restituzione” di se stessi e di ogni proprio bene e risorsa al dono della vita che Dio ha fatto a ciascuno di noi. Ogni martedì la sua riflessione prende per mano tutti coloro che hanno appena pregato e li riconduce verso il mondo, forti di un impegno rinnovato. Ernesto esordisce ricordando la risposta di un amico alla sua domanda: “Che cosa ti fa paura?”. “Quasi tutto quello che c’è attorno a me” ha detto l’amico. Una frase inquietante. “Ma se guardiamo in faccia la vita, troviamo delle risposte. In questi giorni ho sentito fame di Dio, di cose belle, di qualcosa che ci faccia andare aldilà delle situazioni vergognose” assicura Olivero. E continua: “Ho conosciuto una ragazza di una grande città italiana. Voleva fare la scenografa, ma la condizione era cedere a ricatti sessuali. Ha rifiutato. E poi mi ha chiesto: come si combatte la mafia? Le ho risposto: noi non dobbiamo combattere nessuno, ma saper dire dei sì e dei no. Altrimenti, vediamo solo nemici, e tutto ci fa paura”.

Riferendosi alla lettera di Madre Teresa, Olivero spiega: “Prendere la Madonna con noi significa prendere con noi un grande ideale. Allora il mondo può cambiare. In questo modo non siamo controcorrente, ma stiamo andando verso un mondo migliore: siamo dalla parte giusta. Ma quanto preghiamo, quanto ci concentriamo, quanto lavoriamo per un mondo migliore? A me non bastava – dice ripensando agli anni in cui, poco più che ventenne, ha dato vita al Sermig - una marcia della pace ogni tanto. Volevo fare della mia vita una marcia della pace. Ecco l’importanza che noi cristiani diventiamo lievito. E Gesù ha detto a tutti noi che sarà con noi, sempre. Provare per credere, provare per amare”. Un forte invito all’impegno immediato conclude la sua riflessione: “Se per la mia vita aspetto l’occasione, non arriverà mai. Ma l’occasione è già davanti a me”.

E per non perdere l’occasione, gli amici del martedì si lasciano con un primo, prossimo, appuntamento: martedì 15 settembre alle ore 20.30 si ritroveranno per approfondire insieme i contenuti del 3° Appuntamento Mondiale Giovani della Pace.

Amico che leggi, se vuoi, l’invito è anche per te!

La redazione

Ascolta l'intervento audio integrale di Ernesto Olivero


Vedi anche:
Ernesto Olivero intervista Madre Teresa
Madre Teresa e il Sermig

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