Vivere con una coscienza profondamente pura

Publié le 14-09-2011

de Giuseppe Pollano

Statua dell'Immacolata Concezione La Chiesa che cosa vede in Maria, creatura tutta nostra e tutta di Dio? Perché la vuole fissare? Perché da Maria emana il fascino di una coscienza perfettamente innocente e pura.

di Giuseppe Pollano


Siamo in un'epoca in cui la coscienza è diventata una questione molto importante. Nella Veritatis Splendor Giovanni Paolo II scrive che c'è una crisi terribilmente pericolosa che non insidia soltanto la società, ma le stesse comunità ecclesiali: confondere il bene con il male, averne perso il senso della differenza. Se si confonde il bene e il male tutto è finito, non solo nel senso che si fa una confusione teorica, ma che si fa il male ritenendo di fare il bene e si considera il bene come un male che non è da fare. Se il Papa ritiene che questa malattia mortale penetra in maniera sorniona dentro le comunità, dobbiamo prendere sul serio questa affermazione e avere quella chiarezza di coscienza che fu proprio quella di Maria.Statua dell'Immacolata, Napoli, Chiesa del Gesù Nuovo


MARIA CREATURA DELLA SCELTA IMMACOLATA

Che bella questa creatura! Nella semplicità, illuminata dallo Spirito, non fa mai una scelta etica sbagliata. Sulle scelte pratiche avrà pur fatto degli errori, ma nelle scelte etiche, quelle che ti definiscono nella vita e ti indirizzano al bene e ti fanno stare lontano dal male, no. La festa dell'immacolata non è accontentarsi di vivere una bella giornata, ricca di liturgia con un ricordo devoto e del cuore, ma è non lasciar passare senza impronta questa figura che ci offre se stessa maternamente e ci dice di essere come lei. Per festeggiare Maria occorre rioffrirle la nostra coscienza e la storia delle nostre scelte, avere il coraggio di indagare dove le nostre scelte sono ancora errate, incerte, tentennanti e mettervi riparo.

Oggi la Chiesa ha bisogno di donne e uomini di fortissima coscienza. Dio permette che il cristianesimo dell'abitudine se ne vada in polvere, ma questo lo fa perché ciascuno di noi, pieno di dignità di fronte a lui, sappia dire che si impegna, che si prende la responsabilità di piacere al Signore e di non delegare a nessun altro la storia delle scelte di coscienza.
Questa creatura di Dio, la vergine Maria, che prima di essere la madre di Dio è già immacolata e ha una coscienza profondamente chiara, ci ispira immensamente. Dobbiamo avere il desiderio, quasi la nostalgia, di una coscienza serena e in pace.

Il battesimo ci destina ad essere come Maria. C'è un rapporto molto stretto tra l'immacolata e il nostro battesimo: Battesimo di un bambinonoi siamo stati battezzati e resi immacolati, poi abbiamo in qualche maniera perduto quell'immacolatezza che dobbiamo però continuamente riconquistare. Non c'è nessun rapporto tra noi e gli altri così importante come quello che abbiamo con Maria, perché il nostro battesimo ci destina a essere come lei. Ovunque siamo la nostra sorte è di assomigliare a Cristo, il battesimo non si toglie, è il segno di Cristo che ci possiede.

Finché c'è il caso di coscienza questo cammino non si può fare, ma quando ce se ne libera si può organizzare la propria vita cristiana in crescendo. Il nostro destino è crescere nella capacità di scegliere bene sempre meglio: è questo il campo della virtù, il campo del bene che è ancora meglio. Pensiamo solo, ad esempio, come si può crescere nella generosità, quanto si può crescere nel dono di se stessi dappertutto: prima magari si incomincia nella vita con poche persone verso le quali siamo più buoni e generosi, poi a poco a poco ci accorgiamo che non c'è nessuna persona esclusa da questo dono del cuore e recuperiamo quelle più vicine a noi che, essendo sempre lì, non erano oggetto della nostra carità. Se non diciamo a Maria che accettiamo il nostro cammino di scelte santificanti, le diciamo veramente poco, perché anche lei ha conosciuto tutto questo cammino.


MARIA, DONNA DI SCELTE SEMPRE PIÙ COSTOSE

Scegliere è un'azione della nostra coscienza che richiede impegno. Il verbo scegliere spesso è usato un po' alla buona (scegliere un paio di scarpe, etc.), ma nel senso proprio della parola la scelta è morale, esalta, ma costa. Maria conobbe una vita in cui le scelte a poco a poco si facevano più onerose, ma Dio la trovava intrepida, fedelissima, semplice e perciò pienamente affidabile.
Come si fida Dio di una coscienza pura e come è contento di fidarsi di una coscienza pura! Quando si è buoni, dobbiamo ricordare che diamo a Dio un grande compiacimento. Ci ha creati perché seguissimo questo itinerario. E allora sarà Dio a chiederci delle scelte che comportano fatiche, difficoltà, sofferenze, una fede più forte. Scelte che fanno crescere il prezzo dell'amore e che avrebbe anche potuto non chiedere. Noi magari possiamo sostenere che stavamo bene anche senza queste richieste, ma poi, con la fede, diciamo che il Signore sa, per cui non gli chiederemo di fermarsi. Piangeremo, soffriremo, ma non diremo mai "Signore, basta!", perché sappiamo che altrimenti la nostra vita sarebbe finita, condannata alla vanità, alla routine di tutti i giorni, ai nostri piccoli programmi.

David Mark Bradley, Immacolata ConcezioneMaria è cresciuta. La scelta inebriante dell' "Eccomi" è stata fatta dinanzi ad un piano che intuisce bellissimo e in cui desidera semplicemente immergersi. Ci sono due modi di dire eccomi: uno è quello dell'esibizione, il sono qua, sono arrivato io!, l'altro è quello del dono. Maria si immerge in quest'ultimo. Quando ha poi ripetuto tacitamente lo stesso eccomi sul Golgota mentre Gesù moriva, lo ha potuto fare perché la sua coscienza era cresciuta moltissimo, era diventata pura e abbagliante, una coscienza nella quale Dio continuava a compiacersi.

È sul Golgota che Dio ha fatto Maria nostra madre, non a Betlemme, perché ci avrebbe aiutato sempre a sostenere le nostre scelte difficili, senza le quali nessuno diventa santo. Consegniamo a Maria non solo i coscienza difficili, ma anche la nostra libertà interiore: "Aiutami a scegliere di più e meglio, fa che non abbia paura di fidarmi di Dio!".

La paura dopo il peccato è rimasta uno dei nostri sentimenti fondamentali, per cui non dobbiamo meravigliarci se la percepiamo. La paura non è peccato e allora occorre fare di tutto per non lasciarci vincere dalla paura. Questo lo si può fare solo fidandosi del Signore e desiderando crescere e camminare. Con questo atteggiamento è facile accorgersi che nel tempo ci si trasforma, si sta diventando più cristiani, nella vita qualcosa cambia: ci si accorge che si è diventati più credenti e quindi più generosi nelle proprie scelte. È vero: essere battezzati significa lentamente cambiarsi in Gesù Cristo.

Il cammino della nostra immacolatezza allora è aperto. Poco per volta si diventa persone che sanno scegliere nel senso più elevato del termine, vedendo le quali altre persone abituate alle scelte banali, fatte di emozioni e di capricci che dominano la nostra società attuale, quanto meno diventano pensose. È importante fare in modo che chi ci conosce ci segua in questa strada, che abbia la curiosità di conoscere meglio il come e il perché facciamo le nostre scelte. Questo è il modo di evangelizzare: il cristianesimo non si vive privatamente e le scelte sono quelle che illuminano la vita. È bello vedere una persona che potrebbe essere tutt'altra e di cui invece si intuisce che il lume interiore è scegliere con una coscienza pura, come faceva Maria. Ciascuno può aiutare gli altri a rivedere la propria vita.
Giuseppe Pollano
tratto da un incontro all’Arsenale della Pace
testo non rivisto dall'autore


 

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