Cosa posso fare per te?

Publié le 10-10-2018

de Arsenale della Piazza




Anche questa sera mi piacerebbe fare un intervento da piccolo, da bambino. Un bambino, immediatamente capisce se i grandi intorno litigano, si odiano, si picchiano. E un bambino si mette a piangere, si nasconde. Nella testa e nel cuore, un piccolo non può immaginare che due grandi si picchino, si faccino del male, non può immaginare che i grandi che lui pensava che fossero persone importanti che facevano delle cose importanti, invece si maltrattano, hanno invidia gli uni degli altri. Un bambino non si lascia guardare da chi finge, un bambino ti guarda e tu abbassi gli occhi, perché non reggi lo sguardo di un bambino.
Allora, ognuno di noi grandi, dovrebbe fare un esame di coscienza: cosa devo fare perché i bambini giochino con me, perché i bambini mi cerchino, perché i bambini possano sentirsi al sicuro? E mi viene incontro quella lettera che Madre Teresa ci ha scritto, che dobbiamo prendere la Madonna con noi, per portare i bambini, i piccoli a casa. Quindi, invita tutte le persone adulte, ad avere un cuore di madre, ad avere uno spirito materno.
Uno spirito di cui tante donne dovrebbero riappropriarsi, che dovrebbero rifare loro, perché i piccoli ce lo chiedono, i bambini ce lo chiedono, non vogliono trovare donne, uomini importanti, donne, uomini che comandano, ma donne e uomini che servono, che sanno inginocchiarsi verso i bambini e chiedergli: cosa posso fare per te?
Amici, queste parole, veramente sono parole importanti, non perché le dico io. Perché sto interpretando un bambino piccolo, cosa vorrebbe. Un bambino gioca sempre, non smette un secondo di giocare. Poi magari crolla dal sonno, ma dopo pochi minuti si rialza e per prima cosa gioca, vuole essere al centro di tutto. Poi, devono capire grazie ai grandi, che al centro devono esserci tutti i bambini, non un bambino soltanto, perché un bambino soltanto che vuole essere al centro è viziato.
Noi vogliamo che i bambini restino bambini. E i bambini, non possono immaginare che tanti loro coetanei muoiano di fame, che tanti loro coetanei non abbiano una medicina e muoiano. Questa sera, in fondo il Signore ci chiede: ritorniamo bambini, trattiamoci bene tra di noi, facciamo che nessun adulto, nessun adulto da oggi in poi guardi i bambini con degli scopi non puliti.

Ernesto Olivero
www.sermig.org
Dalla restituzione di martedì 2 ottobre 2018

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