Valentina ha un’agendina con un’immagine dell’opera d’arte “A new day” dell’artista pop Romero Britto. La sua amica Samira, in silenzio, la osserva assorta. Poi esclama: “Basta questo virus è noioso, senza amici, senza giochi, senza scuola, il mio cuore era tutto nero! Adesso che ho incontrato i miei amici, il mio cuore è tornato a colori. Non sono più sola: con me battono altri cuori felici!”. Samira è una dei bambini di Porta Palazzo, quartiere povero e multietnico di Torino, e frequenta l’Arsenale della Piazza del Centro Come Noi – Sermig. Le parole di Samira sono la conferma della necessità di avviare un percorso di rielaborazione e rinascita in un tempo in cui tutti i processi evolutivi sono condizionati dalle restrizioni imposta dalla pandemia che stiamo vivendo. Prima si apre dopo si chiude di nuovo in tutta fretta, prima è di nuovo possibile un abbraccio, dopo è di nuovo meglio vedersi solo attraverso lo schermo di un computer.
Mancano le parole per rassicurare i bambini e spiegargli che cosa succederà, perché nessuno lo può sapere. Per questo motivo abbiamo deciso di farci aiutare dalle immagini. Per una settimana tutte le attività che fanno i bambini ruotano attorno al cuore colorato di Romero Britto, altri artisti di arte contemporanea e moderna ci accompagnano lungo il percorso riempiendo di colore gli spazi dell’Arsenale della Pace e delle altre sedi del progetto e si spera anche il cuore dei bambini: Banksy, Millo, Britto e iHeart, alcuni dei maggiori artisti di street-arte e arte contemporanea, hanno accolto i bambini con le loro opere perché non trovavamo le parole e abbiamo preferito che fossero disegni e colori a dare il bentornato ai bambini per comunicare loro che era di nuovo e finalmente possibile incontrarsi e stare insieme, aiutarli a esprimere vissuti, emozioni e paure di un tempo così diverso e strano come quello che stiamo vivendo, immaginare ed evocare un giorno nuovo ancora pieno di bellezza e di meraviglia.
Ci sono tanti non detti, richieste di aiuto urlate in faccia ed altre taciute per pudore, tanta paura di sottofondo, tanta incertezza. Tutto questo ci ha spinto a progettare un’esperienza strutturata da proporre a tutti i beneficiari dell’Arsenale della Piazza che prende il titolo da una delle opere d’arte che sono state proposte ai bambini durante il percorso: “A new day!”. Il progetto è stato riconosciuto per il suo valore educativo e per la forte componente innovativa anche dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per favorire la partecipazione di un numero maggiore di minori, nel rispetto delle restrizioni attualmente vigenti, il progetto si sviluppa su più sedi nel quartiere, abitando e riqualificando in questo modo anche diverse aree della città che sarebbero altrimenti a rischio di abbandono: oltre ad alcuni spazi dell’Arsenale della Pace, i bambini e i ragazzi riempiono con la loro presenza anche l’Oratorio della Parrocchia di San Gioacchino, la palestra della scuola Bodoni e l’area dove è in costruzione un palazzetto dello sport, il Palasermig.
La presenza attiva sul territorio da un lungo periodo di tempo, ha permesso di creare una rete di collaborazioni e di sinergie con le altre realtà educative coinvolte nel processo di crescita dei bambini e dei giovani che lo frequentano: le famiglie, le scuole, i Servizi Sociali e tutte le altre Associazioni che operano sullo stesso territorio. In modo particolare alcune di queste associazioni, sono state direttamente coinvolte come soggetti promotori nell’ambito di questo progetto. La disponibilità di tanti volontari, che nonostante le restrizioni e i rischi di questo periodo, non hanno interrotto la loro opera di restituzione e aiuto agli altri, e la partnership con questi amici, permettono ai bimbi di vivere anche in questo periodo così complicato e delicato per i processi evolutivi, un nuovo giorno: anche in questo tempo possono continuare a giocare e a fare sport grazie alla proposta educativa dell’Asd Sermig, del Dojo Ken Yu Shin e della Fondazione Uniti per Crescere Insieme.
I bambini e i ragazzi che sono in una situazione di maggiore fragilità ed i loro nuclei familiari di riferimento possono contare sui percorsi di sostegno psicologico e di sostegno alle competenze genitoriali della Onlus Parole in Movimento, un’equipe di psicologi che opera negli spazi dell’Arsenale della Pace. La situazione di svantaggio culturale, linguistico, economico ed abitativo che vivono i bambini, si è aggravata in questo tempo di pandemia, accrescendo le diseguaglianze e relegando in una posizione di ancora maggiore marginalità chi già faceva più fatica: tante famiglie hanno vissuto questo tempo in spazi angusti e sovraffollati, molti bambini non hanno potuto seguire le lezioni per mancanza di risorse tecnologiche ed economiche, molti hanno dovuto chiedere aiuti materiali per un improvviso peggioramento delle condizioni economiche. Tanti bambini corrono ogni giorno il rischio reale di non avere tutte le possibilità di cui avrebbero diritto, nelle aree che dovrebbero essere maggiormente tutelate per ogni persona: istruzione, salute, casa, lavoro.
“A new day”, un nuovo giorno, è il desiderio di tutti in un tempo di forte incertezza ed instabilità, dove a tante persone è capitato di ritrovarsi improvvisamente senza la terra sotto i piedi.
È il bisogno e il sogno a cui hanno diritto di credere e con cui hanno diritto di crescere tutti i bambini.
È la bellezza delle cose che possono fare e degli spazi in cui vengono accolta, che cerca di aiutarli a non perdere la capacità di immaginare e di desiderare qualcosa di bello anche per le loro piccole vite.
Marco Grossetti