Dal produttore al consumatore

Publié le 09-08-2012

de Andrea Gotico

Se vi capitasse di transitare al centralino dell’Arsenale della Pace in questi giorni, nei quali accogliamo giovani da tutta Italia per un’esperienza di formazione e servizio, avreste un punto d’osservazione privilegiato su un aspetto interessante della nostra attività: nel cortile d’ingresso, infatti, abbiamo creato una filiera del recupero che va in tempo (quasi) reale dal produttore al consumatore.

È tutto molto semplice: la gente arriva alla porta carica di generi vari che l’Arsenale raccoglie per gli aiuti a persone in difficoltà. Questi generi vari vengono depositati in grandi casse di legno a fianco del portone d’ingresso. Poco dopo mani alacri di giovani afferrano gli stessi sacchi, li svuotano sulle numerose plance posizionate nel cortile dell’Arsenale e procedono alla selezione.

I materiali vengono immediatamente inscatolati e le scatole chiuse ed etichettate. Spesso capita che il giorno stesso partano per il centro di smistamento del Sermig a Cumiana, dove si stanno preparando dei container per uno dei Paesi in via di sviluppo con i quali il Sermig è in contatto. Oppure sono consegnati direttamente nelle mani di persone di Torino che bussano alla porta dell’Arsenale per un aiuto materiale.

Tutto molto semplice e diretto, come è caratteristica del Sermig. Per questo la gente si fida di noi e ce lo dice, perché le basta sostare un poco di tempo all’Arsenale per vedere con i propri occhi come vengono impiegati gli aiuti che riceviamo. Niente trucchi e niente “detrazioni per spese varie”. Ogni centesimo, ogni pacchetto affidatoci per le povertà del nostro tempo va a destinazione al 100% e nel giro di poco tempo. Ditelo agli amici!

Elena Goisis

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