Il "Laboratorio" riapre!

Publié le 02-10-2012

de Andrea Gotico

Questa settimana riprendono i corsi al Laboratorio del Suono, la scuola di musica dell’Arsenale. Si è appena svolta la riunione di presentazione dei docenti e tutti i ragazzi, con mamme, zie e nonne al seguito, giungono per completare l’iscrizione all’anno accademico. Qualcuno arriva per la prima volta e non è infrequente scorgere bambini di cinque o sei anni abbarbicati alla gamba della mamma, che mi apostrofa dicendo: “mio figlio è incerto se scegliere lo studio del violino, della batteria o del sassofono…” L’atmosfera è da primo giorno di scuola, c’è anche chi viene direttamente con lo zaino in spalla dopo l’uscita dalle lezioni; i più preoccupati, però, sono i docenti, che sommersi da mille scartoffie e appunti devono formare l’orario degli allievi. Qualcuno, con le mani nei capelli fin da subito, combatte per un posto nella foltissima agenda della bimba che ha di fronte, dopo il corso di danza e prima dei compiti d’inglese.

Ricordo la prima volta che ho messo il piede qui
, ormai 12 anni fa. Allora gli orari dei corsi si concordavano direttamente con Cristiano e la scuola di Musica era a fianco dello studio di registrazione: ma eravamo ben lontani dai 200 allievi che animano adesso la nostra realtà. Cosa cerca qui la gente che con tanto affetto si rivolge a noi da tanti anni?

La risposta è nel nostro nome: siamo un “laboratorio” e non un conservatorio o un’accademia. Non ci interessa la produzione “in serie” di talentuosi strumentisti da concerto; come gli artigiani di una volta, quelli che si vedono arrivando da via Borgo Dora, plasmiamo dei pezzi unici, limando anno dopo anno, senza fretta, alla ricerca del risultato che desidera ognuno: non a caso la nostra sede è una fucina del vecchio arsenale. Noi crediamo nel rapporto personale tra allievo e docente, nell’accoglienza familiare e un po’ casereccia, nell’atmosfera calda della bottega, nel sorriso e nel servizio. Come richiama il nostro logo, siamo anche un po’ scienziati pazzi, meticolosi e cauti ad armeggiare tra provette e contagocce, alla ricerca di una sintesi perfetta tra questi ingredienti. Qual è la ricetta che speriamo di trovare? Quella dell’Amore, perché amare con una nota si può.

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Pietro Florio

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