Sarà per la prossima volta

Publié le 19-09-2012

de Andrea Gotico

Con la sua andatura zoppicante e il cappellino in testa, spunta Petre ribattezzato Enalotto.
È un ospite di lunga data, ci conosciamo da circa dieci anni ed è una macchietta. Non più giovane, lavoratore indefesso – arriva sempre sporco di grasso e fatica – ha la particolarità di parlare tantissimo e in una lingua che è un miscuglio di italiano e rumeno talmente incredibile che né gli uni né gli altri lo capiscono.
È simpatico, spesso viene preso in giro ma lui, incurante, continua, guardandoti negli occhi e tirando fuori dall’anima le fatiche e le (rare) gioie della giornata a cui tu partecipi per sentito dire e vaghe intuizioni.

Ha la fissa dell’Enalotto: è un giocatore accanito, ma non compulsivo.
Ha giurato di tornare a casa in Romania solo dopo aver vinto una grossa cifra. E così si trascina per le strade di mezz’Europa – l’altra settimana era in Francia – cercando un pugno di lavoro per vivere e per giocare la schedina. E mentre aspetta la possibilità di entrare per una notte, ti racconta con dovizia di particolari tutte le strategie possibili e immaginabili per vincere, completando il tutto con la descrizione dei lavori che farà alla sua casa quando tornerà.

Le volte che non riesce ad entrare, ti dice non importa, dai, sarà per la prossima volta, saluta e ritorna con il suo passo stanco da dove è venuto, sempre gesticolando e continuando a parlare da solo. Sofferenza e tenerezza, fatica e poesia, ossessione e voglia di vivere, in un uomo che scende la strada parlando da solo, diventando un puntino che poi sparisce.

Gianni Giletti

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