Torino, Marcia della Speranza

Publié le 04-08-2014

de Andrea Gotico

Arsenale della Pace, 2 agosto.
In unità con i cristiani perseguitati in Iraq e in tutto il mondo, giovani e adulti hanno partecipato alla “Marcia della Speranza”, portando l’icona di Maria Madre dei giovani fino alla chiesa russo-ortodossa della parrocchia di San Massimo.
Il pellegrinaggio annuale si è svolto nel silenzio e nella preghiera, preceduto da un incontro nella chiesa del Sermig per fare memoria di tutte le vittime delle persecuzioni religiose, in particolare dei cristiani.

La persecuzione contro i cristiani oggi è addirittura più forte che nei primi secoli della Chiesa, e ci sono più cristiani martiri che in quell’epoca” ha detto recentemente Papa francesco. E ancora: “Oggi esiste l'ecumenismo del sangue. In alcuni Paesi ammazzano i cristiani perché portano una croce o hanno una Bibbia, e prima di ammazzarli non gli domandano se sono anglicani, luterani, cattolici o ortodossi. Il sangue è mischiato. Per coloro che uccidono, siamo cristiani. Uniti nel sangue, anche se tra noi non riusciamo ancora a fare i passi necessari verso l'unità. L’unità è una grazia, che si deve chiedere”. 

Ogni anno i cristiani uccisi nel mondo per la loro fede sono ca. 100.000, quasi 1 ogni 5 minuti. Ed è proprio nel nome dell’unità che padre Ambrogio, parroco della chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, ha accolto i partecipanti per un intenso momento di preghiera e di venerazione dell’icona di Maria Madre dei Giovani.


foto: Gotico / NP

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