Voi vedete la Luce...

Publié le 08-11-2012

de Andrea Gotico

Le feste dei Santi e dei Fedeli Defunti sono sempre un po' complicate in casa mia. In pochi giorni compiono gli anni mia moglie e la nostra figlia più grande, per cui, tra feste e preparativi, dedichiamo molto più tempo ai vivi su questa terra che ai vivi nell’altro mondo. Aggiungiamo che i nostri lavori e i compiti dei “bimbotti” non aiutano a staccare, e quindi le visite al Camposanto diventano ogni anno più rare. Detta così, sembro un becero e ingrato materialista, ma vi garantisco che... è soltanto colpa della mia nonna materna! Quando era ancora viva, in piemontese stretto mi diceva "Pensa ai vivi! loro hanno bisogno di te. Gli altri (i Santi) sono in Paradiso... ormai stanno benone!" ed io, a distanza di anni, non so ancora darle torto. Insomma, tra un preparativo e l’altro, oltre al mio papà, al nostro bimbo Alessandro e ai miei amati nonni, sono un po' di anni che ricordo anche una donna che non ho conosciuto personalmente, ma che mi ha combinato uno scherzetto... “terribile”.

Anni fa, non so neanche quanti, avevo iniziato ad accompagnare mia moglie a Messa all’Arsenale della Pace, una volta al mese. A me il Sermig non interessava, ma Lia ci teneva e così... la portavo al primo martedì, quando c'era la Messa. La briccona, cioè mia moglie, si era resa facilmente conto che non ero esattamente indifferente alla musica che sentivamo in quelle Messe, e così mi aveva iscritto ad una iniziativa del gruppo musica di allora, “L'Orchestra della Pace”, mi pare si chiamasse: studiavamo i brani di “Dal basso della terra” per suonarli in orchestra... niente niente male! Praticamente la mia mogliettina stava iniziando a tessere la ragnatela attorno a me e io, da buon maschio dominatore, non mi rendevo conto di niente... che amarezza amara.

Comunque, un mattino mi telefona un ragazzo del Sermig, uno del gruppo musica, che mi dice “È mancata una nostra amica, siamo un po’ in difficoltà perché al funerale non c'è nessuno che suona la chitarra... te la senti?”.
Io? Suonare a Messa con voi? Noooooooo, non sono in grado!
Parliamo un attimo dei miei dubbi, pare che io sia l’ultima chance e che nessun altro possa... che dire. Va bene. Mandami le parti. Quando è il funerale? Eeeeh? Domani mattina? Come faccio a studiare due brani in un giorno, anzi in una sera?
Purtroppo per me, il ragazzo che mi ha telefonato è gentilissimo ma sa il fatto suo e non molla la presa, per cui dopo mezzora ho le parti per chitarra nella casella di posta. Disastro.

Passo la sera a studiare. Il mattino dopo prendo permesso dal lavoro, vado in Arsenale e per la prima volta non sono più dalla parte dell’ascoltatore, ma del chitarrista del gruppo musica del Sermig, sulla sedia dove pochi giorni prima era seduto il maestro. Disastrissimo! Un po’ di emozione, i brani non sono semplici, situazione nuova... a ripensarci adesso, non ho fatto un servizio di grande qualità quel giorno al funerale.
Però, se non avessi rotto il ghiaccio allora, se quel ragazzo non avesse gentilmente insistito per avere una chitarra al funerale della sua amica, se Mauro non fosse stato a dirigere a Roma in quei giorni, se se se..., chissà se adesso sarei ancora in Arsenale a tentare di restituire quel poco che so fare con una chitarra. Alla fin fine, è bastato accogliere un imprevisto, per non uscirne vivo mai più.

Capite bene adesso perché, quando arriva la festa dei Santi, non riesco a trattenere un sorriso pensando a Maria Teresa, una santa amica del Sermig che non ho conosciuto di persona, ma che appena entrata nell'Arsenale in Cielo ha pensato bene di cambiarmi la vita, e chissà per quanto e per quanti anni me la cambierà ancora... molto briccona Maria Teresa.

Bon, sapete tutto. Vi passo un link così anche chi di voi non ha conosciuto Maria Teresa può scoprire chi è... maneggiate con cura mi raccomando!

Valerio Gentile

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