Funerale di Maria

Publié le 18-05-2019

 

Parole dell'Arcivescovo Cesare Nosiglia che ha presieduto la celebrazione


Queste le parole pronunciate da Mons. Nosiglia: "Cari fratelli e sorelle, caro Ernesto e cara famiglia Olivero, cari membri della fraternità del Sermig e i amici, Maria è stata chiamata dal Signore e ci ha lasciato un patrimonio di valori e di esempi da seguire e consolidare nel nostro cammino di cristiani e di persone che lei ha amato e da cui abbiamo ricevuto altrettanto fecondo amore. Ella vedrà il Signore nel suo splendore di luce e ne gusterà la presenza ricca di amore".

"Di fronte alla morte di una persona cara, come l’amico Lazzaro, anche Gesù ha pianto e si è commosso profondamente; per cui è umano e cristianoessere addolorati e vivere nel cuore tanta sofferenza, che solo la certezza della fede può in qualche misura attutire, anche se non del tutto.Perché la perdita resta e grava giorno dopo giorno su chi ne fa esperienza... Le tenebre anche più fitte non scoraggiano però chi ha fede nel Signore. Questa certezza apre scenari nuovi di speranza in colui che è sempre con noi, in vita e in morte. Perché Egli ha voluto unire la sua vita alla nostra, la sua morte alla nostra, affinché fossimo partecipi della sua risurrezione".

"Di questa fede Maria si è nutrita e l’ha professata con serenità e convinzione profonda;l’ha vissuta con coerenza e totale adesione alla volontà di Dio, anche in questi ultimi tempi di grave malattia e persino in questi ultimi giorni, prima di morire... Non può poi mancare in noi, in questo momento, la preghiera di ringraziamento a Dio, che ha donato a voi – caro Ernesto e ai tuoi figli,ma anche a tutto il Sermig– questa sposa, madre e amica: avete potuto godere della sua presenza sempre discreta, ma vigile e attenta ad ogni necessità; avete vissuto insieme momenti lieti e momenti difficili, alcuni carichi di gioia e altri di sofferenza, ma trovando sempre in lei una sponda sicura di fede e di riferimento, come è proprio di ogni sposa e madre cristiana".

"Maria è stata per tutti una maestra di vita vera e concreta, di coraggio e determinazione, nei momenti che esigevano impegno e abbandono fiducioso nelle mani della Provvidenza di Dio.Per questo, diciamo con riconoscenza: Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolta, ma ti ringraziamo perché ce l’hai donata... Dico questo, perché l’esperienza del Sermig, di cui Maria è stata attiva protagonista nel suo ruolo di sposa e di madre, ce lo documenta e ricorda continuamente... Se il Sermig è nato e cresciuto come un albero che ha esteso i suoi rami in diverse parti della terra, è perché certamente è opera di Dio, ma anche risposta generosa e costante di Ernesto e Maria insieme".


foto: Max Ferrero



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