Un week-end a casa nostra

Publié le 03-12-2013

de Redazione Sermig

Un punto d’arrivo non è che un punto di partenza.
Arriviamo trepidanti in oratorio, quel sabato 16 novembre: diverse età, diversi caratteri, ma un’unica gioia ed un comune entusiasmo. Ci interroghiamo, ci raccontiamo, ci guardiamo negli occhi … e ci scopriamo davvero un gruppo.

Siamo il “gruppo Sermig” di Mori, composto da giovani con esperienze diverse, ma basato su un unico incontro. In quest’anno abbiamo intrapreso un cammino insieme, per entrare nell’ottica di quel “vivere il Sermig a casa nostra” che ognuno di noi si è promesso al ritorno dall’Arsenale: nei nostri incontri riflettiamo sulla Regola, leggiamo il Vangelo, organizziamo aiuti concreti, ci interroghiamo e cerchiamo delle risposte, perché vogliamo cambiare la nostra quotidianità cambiando noi stessi, vivendo da veri cristiani. Il nostro gruppo ha così cominciato a decollare; a inizio autunno è nata quindi in noi l’esigenza di portare ancora una volta a Mori un po’ di concreta aria di Arsenale, così da prendere il volo davvero.
Quel 16 e 17 novembre sono un punto d’arrivo del nostro percorso, un week-end a casa nostra ma insieme ad alcuni amici della Fraternità: Paolo, Gianni, che ci guida in questo cammino, ed Andrea, in rappresentanza della Fraternità delle famiglie.

L’organizzazione di questo week-end ha visto partecipe ognuno di noi, in prima persona. Ad inizio novembre allestire una raccolta alimentare per l’Arsenale ci ha permesso di aprirci alla comunità e di coinvolgere chi ci stava vicino: le nostre riflessioni si sono concretizzate in sorriso, impegno e fiducia, che hanno aggiunto tante gocce al nostro mare di solidarietà.
Il bene, infatti, genera bene. Una volta arrivati gli amici di Torino, ci siamo messi in gioco per testimonianze, spostamenti, pasti ed incontri collettivi e personali, forti della fiducia e dell’unità che abbiamo costruito tra di noi.
Questi due giorni sono stati per me una boccata d’aria nella frenesia della quotidianità, che mi hanno donato forza e convinzione. Mi hanno insegnato il valore della responsabilità, da vivere seriamente ma con serenità.

Dalla preparazione ai momenti di confronto, abbiamo toccato con mano l’importanza della libertà ed unità del gruppo, necessaria per camminare insieme. Un’esperienza semplice e senza effetti speciali, ma di crescita e comunità, che ci ha guidati nello stile del Sermig sulle orme del Vangelo. Ci salutiamo commossi in oratorio quella domenica 17 novembre: dentro di noi risuona l’eco delle parole che ci siamo detti, all’inizio e alla fine di questa esperienza, che esprimono il desiderio di continuare su questa rotta. Perché il volo è appena cominciato. Un punto d’arrivo non è che un punto di partenza.

Aurora Sartori

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